Nuovo studio pubblicato online sugli “Annals of Internal Medicine” – Durata della doppia terapia antipiastrinica post-PCI, conferme all’affidabilità del DAPT score per il calcolo
“Un nuovo studio – pubblicato online sugli “Annals of Internal Medicine” – sta fornendo una certa conferma dell’efficacia clinica del punteggio DAPT per la determinazione della durata della doppia terapia antipiastrinica (DAPT) a seguito di intervento coronarico primario (PCI). In particolare, è emerso che una DAPT prolungata provoca danno in pazienti con bassi punteggi DAPT sottoposti a PCI, ma riduce il rischio di eventi ischemici in pazienti con punteggi elevati che ricevono uno stent a eluizione di paclitaxel
Introdotto nel 2015, il punteggio DAPT varia da -2 a 10 e include diversi fattori studiati per individuare i pazienti che potrebbero beneficiare di un trattamento esteso tienopiridinico, così come per identificare chi potrebbe esserne danneggiato.
Il test iniziale su più di 11.000 pazienti arruolati nello studio DAPT ha dimostrato l’efficacia del punteggio nel predire gli eventi emorragici e ischemici quando i partecipanti sono stati randomizzati a sospendere o a continuare la terapia dopo 12 mesi.
«I nostri risultati suggeriscono che il punteggio possa essere utile per individuare i pazienti che potrebbero derivare un danno da una DAPT prolungata e potrebbero quindi essere gestiti con un breve trattamento senza incorrere in un rischio più elevato per eventi ischemici» scrivono gli autori, coordinati da Marco Valgimigli, del Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale Universitario di Berna (Svizzera).
«Inoltre» aggiungono «i nostri risultati suggeriscono che il calcolo del punteggio DAPT può variare in base al tipo di stent impiantato»…”
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Fonte: “Durata della doppia terapia antipiastrinica post-PCI, conferme all’affidabilità del DAPT score per il calcolo”, PHARMASTAR
