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Donne con comportamento autolesionistico non suicida – Legame con aumento dell’inibizione centrale del dolore

Le donne con comportamento autolesionistico non suicida presentano una maggiore inibizione del dolore e un maggiore coinvolgimento delle reti cerebrali che modulano la nocicezione, secondo i risultati di uno studio svedese pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry

La sensazione di dolore ci consente di evitare situazioni che potrebbero causare danni al nostro corpo, tuttavia ci sono persone che si inducono deliberatamente dolore per autolesionismo. L’autolesionismo non suicida (NSSI) viene definito come un danno tissutale autoinflitto intenzionale, eseguito senza intento suicidario e per scopi che non sono socialmente sanzionati. Questo disturbo è decisamente prevalente negli adolescenti e nei giovani adulti ed è associato a un’elevata comorbidità psichiatrica e a un maggior rischio di suicidio.

Anche se l’NSSI provoca danni ai tessuti, molti individui che ne soffrono riferiscono di provare un dolore minimo o assente mentre si fanno del male. Uno studio ha rivelato che chi non ha provato dolore durante l’NSSI ha riportato il doppio dei tentativi di suicidio rispetto a quanti hanno invece accusato dolore. È stato quindi suggerito che la sensibilità al dolore fisico sia una delle barriere in grado di ostacolare lo sviluppo dell’NSSI nella maggior parte degli esseri umani e che una migliore comprensione della percezione aberrante del dolore possa aiutare a determinare chi è a rischio di sviluppare il disturbo, hanno fatto presente gli autori.

«Scopo del presente studio era determinare i meccanismi di regolazione del dolore in un campione ben caratterizzato di donne con NSSI rispetto ai controlli abbinati» hanno scritto. «Abbiamo ipotizzato che le partecipanti con NSSI avrebbero mostrato una maggiore modulazione del dolore condizionato (inibizione del dolore) e una ridotta sommazione temporale (facilitazione del dolore). Un ulteriore scopo dello studio era valutare la relazione tra la regolazione del dolore e le caratteristiche cliniche, nonché le differenze nelle risposte del cervello agli stimoli dolorosi».

Analisi dei comportamenti autolesionistici
Lo studio, con un disegno caso-controllo e condotto presso il Karolinska University Hospital di Stoccolma tra maggio 2019 e agosto 2020, ha coinvolto 81 donne di età compresa tra 18 e 35 anni (età media 23,4 anni), 41 con NSSI e 40 controlli sani…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Comportamento autolesionistico nelle donne associato ad aumento dell’inibizione centrale del dolore”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//dolore/comportamento-autolesionistico-nelle-donne-associato-ad-aumento-dellinibizione-centrale-del-dolore–38618/