Carcinoma mammario triplo negativo metastatico recidivante o refrattario – Sacituzumab govitecan allunga la vita rispetto alla chemio
“Presentati all’ASCO i dati finali dello studio di fase III ASCENT su sacituzumab govitecan in pazienti con carcinoma mammario triplo negativo (TNBC, triple-negative breast cancer) metastatico recidivante o refrattario che hanno ricevuto due o più precedenti terapie sistemiche, almeno una delle quali per la malattia metastatica, che rappresentano attualmente lo standard of care in seconda linea di trattamento
In un’analisi di follow-up condotta dalla chiusura del database, sacituzumab govitecan ha migliorato la sopravvivenza mediana libera da progressione rispetto alla chemioterapia scelta dal medico (4,8 vs 1,7 mesi; HR: 0,41; p<0,0001) e ha esteso la sopravvivenza globale mediana (OS) di quasi cinque mesi (11,8 vs 6,9 mesi; HR: 0,51; p<0,0001) nella popolazione intent-to-treat (ITT). Il tasso di OS a due anni era del 20,5% (CI 95%: 15,4-26,1) nel braccio sacituzumab govitecan, rispetto al 5,5% (IC 95%: 2,8-9,4) nel braccio chemioterapia scelta dal medico.
Sacituzumab govitecan ha anche mostrato miglioramenti clinicamente significativi nella qualità della vita correlata alla salute (HRQoL, health-related quality of life) rispetto alla chemioterapia.
Questi risultati erano coerenti con l’analisi finale precedentemente pubblicata sul New England Journal of Medicine
“Oggi in Italia vivono più di 37mila persone con tumore della mammella metastatico”, afferma il Prof. Saverio Cinieri, Presidente AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica). “La forma triplo negativa, in cui rientrano il 15% delle diagnosi di carcinoma mammario, non presenta i recettori degli estrogeni, del progesterone e della proteina HER2. Questo significa che non risponde alla terapia ormonale e ai farmaci che hanno come bersaglio HER2. È la forma più aggressiva, in cui il rischio di ricaduta a distanza aumenta rapidamente a partire dalla diagnosi e raggiunge il picco nei primi tre anni. Lo studio ASCENT è importante perché dimostra che, grazie a una terapia mirata, è possibile migliorare significativamente non solo la sopravvivenza globale ma anche la qualità di vita, aspetto decisivo nel trattamento della malattia metastatica. Va, inoltre, considerato che il carcinoma mammario triplo negativo colpisce spesso donne giovani che si trovano nel pieno della loro vita familiare e professionale, come madri, mogli e lavoratici. In questi casi, la malattia ha un impatto profondo sull’intera famiglia. Da qui la necessità di opzioni terapeutiche innovative che garantiscano quantità e qualità di vita”…”
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Fonte: “Tumore della mammella metastatico, sacituzumab govitecan allunga la vita rispetto alla chemio nel triplo negativo e ritarda la progressione nelle pazienti HR+/HER2- fortemente pre-trattate. #ASCO22”, PHARMASTAR