Lupus eritematoso sistemico – In Fase III anifrolumab risulta efficace sull’attività di malattia a livello cutaneo e articolare
“Una nuova analisi post-hoc dei risultati aggregati degli Studi di Fase III TULIP ha mostrato che anifrolumab è stato stabilmente associato a un miglioramento sia del rash cutaneo che dell’artrite in pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico (LES)1 da moderato a grave. Il miglioramento rispetto al placebo è stato dimostrato infatti attraverso tre differenti score. I risultati dello studio sono stati presentati all’annuale Congresso Europeo di Reumatologia (EULAR 2021)
Anifrolumab è un anticorpo monoclonale completamente umanizzato che si lega alla sottounità 1 del recettore dell’interferone di tipo I15, bloccando l’attività di tutti gli interferoni di tipo I. Gli interferoni di tipo I come IFN-alpha, IFN-beta e IFN-kappa sono citochine coinvolte nella regolazione dei percorsi infiammatori interessati dal lupus. La maggior parte dei pazienti adulti con lupus ha un aumento di attività a livello della via dell’IFN di tipo I che ha dimostrato essere correlata all’attività e alla gravità della malattia.
L’analisi ha esaminato le manifestazioni della malattia nei due apparati comunemente più impattati dal LES, quello cutaneo e quello articolare. Anifrolumab è il primo inibitore dell’interferone di tipo 1.
Relativamente al rash cutaneo, la differenza nei tassi di risposta a 52 settimane di anifrolumab rispetto al placebo è stata del 13.5% per il LES Disease Activity Index (SLEDAI), del 15.5% per il British Isles Lupus Assessment Group (BILAG) e del 15,6% per il modified Cutaneous Lupus Erythematosus Disease Area and Severity Index (mCLASI)…”
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Fonte: “Lupus eritematoso sistemico, per anifrolumab conferme in Fase III sull’attività di malattia a livello cutaneo e articolare #EULAR2021”, PHARMASTAR