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Acromegalia – Nuovo studio italiano dimostra efficacia della strategia terapeutica con analoghi ad alte dosi e alta frequenza

“Un nuovo studio italiano recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista americana The Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha stabilito l’efficacia di un nuovo approccio terapeutico che consiste in un trattamento ad alte dosi o ad alta frequenza dei tradizionali analoghi della somatostatina. La ricerca è stata presentata all’ECE2017, il congresso degli endocrinologi europei che si è appena chiuso a Lisbona

Buone notizie per la malattia descritta per la prima volta dall’anatomico e psichiatra italiano Andrea Verga che nel 1864, la denominò “prosopectasia” (dal greco: prospon: faccia e ektasis: allargamento, stiramento) descrivendo il cranio di una paziente caratterizzato da uno spiccato prognatismo.

Nonostante i protocolli di trattamento dell’acromegalia siano consolidati ed efficaci, da un terzo al 50% dei pazienti non risponde adeguatamente alla terapia medica e non raggiunge un buon controllo della malattia.

In Italia si stima che l’acromegalia colpisca circa 180 persone l’anno, per un totale di 2.500 soggetti affetti.  Ma si ritiene che la malattia sia sotto diagnosticata e, dunque, i casi potrebbero essere molti di più.

Gli obiettivi della terapia sono ridurre lo sviluppo del tumore ipofisario che è causa dell’eccesso di ormone della crescita, ridurre la secrezione di GH (growth hormone) e normalizzare la produzione di IGF-1. L’Insulin Like Growth Factor – 1 infatti è responsabile di manifestazioni cliniche come la crescita eccessiva di tessuto connettivo, cartilagine, osso e altri organi interni come il cuore oltre ad essere un fattore di crescita noto per essere correlato al rischio tumorale.

Attualmente nella terapia si utilizzano con successo i nuovi analoghi della somatostatina nella forma ‘long acting’ (a lunga durata di azione) come l’octreotide LAR e il lanreotide autogel. Quest’ultimo ha mostrato di ridurre le dimensioni del tumore ipofisario in più della metà dei pazienti in terapia “primaria”….”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Acromegalia: studio italiano dimostra efficacia della strategia terapeutica con analoghi ad alte dosi e alta frequenza”, PHARMASTAR

Tratto dahttp://www.pharmastar.it/news/diabete/acromegalia-studio-italiano-dimostra-efficacia-della-strategia-terapeutica-con-analoghi-ad-alte-dosi-e-alta-frequenza-24094