Scompenso cardiaco o insufficienza renale cronica – Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e sartani l’iperkaliemia è associata a esiti negativi
“Nei pazienti affetti da scompenso cardiaco o da insufficienza renale cronica trattati con inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAASi), l’iperkalemia (l’aumento dei livelli di potassio sierico oltre il range standard) si associa a un rischio maggiore di avere un evento cardiovascolare o di decesso rispetto ai pazienti non iperkalemici
Tali rischi risultano superiori nei pazienti con iperkalemia che non mostrano aderenza ottimale alla terapia RAASi rispetto ai pazienti iperkaliemici aderenti.
È quanto emerge da uno studio osservazionale pubblicato sul Giornale Italiano di Nefrologia condotto da CliCon S.r.l. basato sui dati raccolti dai database amministrativi e di laboratorio di un campione di 5 Aziende Sanitarie Locali (ASL) distribuite sul territorio nazionale.
L’impatto dell’iperkaliemia nella gestione del paziente cardiorenale
Le terapie con RAASi hanno mostrato di essere efficaci nel rallentare la progressione della malattia renale cronica e nel favorire il miglioramento clinico in pazienti con diabete, cardiopatie ischemiche e con insufficienza cardiaca, ponendosi dunque come un’importante e validata strategia terapeutica per il trattamento di tali patologie…”
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Fonte: “Iperkaliemia associata a esiti negativi nei pazienti cardiorenali in terapia con ACE-inibitori e sartani. Studio italiano”, PHARMASTAR
