Ipertrigliceridemia – Miglioramenti negli esiti cardiovascolari di icosapent etil aumentati al crescere giornaliero di acido eicosapentaenoico
“Secondo un’analisi dello studio REDUCE-IT – i cui risultati sono stati presentati in forma virtuale nel corso delle National Lipid Association Scientific Sessions – miglioramenti negli esiti cardiovascolari (CV) derivanti dal trattamento dell’ipertrigliceridemia con icosapent etile, rispetto al placebo, sono aumentati con l’aumento dei livelli giornalieri di acido eicosapentaenoico (EPA). Inoltre, questi benefici erano costanti, indipendentemente dai livelli di EPA al basale
«I benefici andavano ben oltre ciò che può essere spiegato dal livello dei trigliceridi o altri cambiamenti del biomarcatore» ha detto Michael Miller, docente di Medicina Cardiovascolare presso la University of Maryland School of Medicine di Baltimora, durante la sua presentazione.
Che cosa era emerso dallo studio REDUCE-IT
«I livelli di EPA durante il trattamento tramite icosapent etile sono fortemente correlati con l’endpoint primario e l’endpoint secondario chiave. Questi dati forniscono una base meccanicistica per le grandi riduzioni di rischio osservate in più endpoint con icosapent etile nel trial REDUCE-IT» ha aggiunto.
Nello studio REDUCE-IT, presentato alle American Heart Scientific Sessions nel 2018, l’icosapent etile rispetto al placebo ha ridotto il rischio di eventi ischemici in pazienti con trigliceridi elevati e alto rischio CV nonostante la terapia con statina.
Per la nuova analisi effetti migliorati con l’aumento di EPA
Secondo la presentazione, icosapent etil alla dose di 4 g al giorno ha ridotto i primi eventi CV del 25% e gli eventi totali del 30%. Per l’analisi EPA REDUCE-IT, i ricercatori hanno valutato l’associazione tra i livelli di EPA durante il trattamento e gli esiti CV tra i pazienti che assumevano icosapent etile. L’endpoint composito primario includeva morte CV, infarto miocardico (IM), ictus, rivascolarizzazione coronarica e angina instabile. L’endpoint composito secondario chiave includeva morte CV, IM e ictus.
I ricercatori hanno scoperto che l’icosapent etile riduceva il rischio per l’endpoint primario, indipendentemente dai livelli di EPA al basale (HR = 0,75; 95% CI, 0,68-0,83; P per interazione = 0,91), rispetto al placebo…”
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Fonte: “Ipertrigliceridemia, benefici cardiovascolari di icosapent etil aumentati al crescere giornaliero di acido eicosapentaenoico”, PHARMASTAR