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Steatosi epatica non alcolica – Le opzioni terapeutiche attuali

Le terapie ipolipemizzanti, i farmaci per il diabete e le terapie che agiscono sul fegato sono tra le opzioni terapeutiche per i pazienti con steatosi epatica non alcolica. È quanto evidenziato durante il congresso della National Lipid Association

“La perdita di peso e i cambiamenti nello stile di vita sono i modi principali per migliorare i sintomi della steatosi epatica non alcolica (NAFLD), ma i farmaci possono essere utilizzati per affrontare condizioni associate alla NAFLD come dislipidemia, resistenza all’insulina, apoptosi epatica, infiammazione e fibrosi” ha evidenziato Michael J. Wilkinson, assistente professore di medicina clinica presso l’Università della California, San Diego, e il Cardiovascular Institute presso l’UC San Diego Health.

La NAFLD è comune nei pazienti con diabete, obesità e/o sindrome metabolica e contribuisce a un elevato rischio cardiovascolare (CVD), il che significa che il trattamento di queste condizioni è importante tanto quanto il trattamento della NAFLD stessa.

Wilkinson ha sottolineato che le statine dovrebbero essere la terapia di prima linea nei pazienti con NAFLD, anche nella maggior parte di quelli per i quali la malattia è progredita verso la steatoepatite non alcolica (NASH) precisando che non ci sono prove di danni epatici causati dalle statine.
Le statine possono essere utilizzate anche in pazienti con NASH in cirrosi, ma non devono essere utilizzate in pazienti con cirrosi scompensata.

Nella sua presentazione l’autore ha fatto notare che le analisi post hoc degli studi sulle statine hanno dimostrato che questi farmaci migliorano i risultati a livello CV e riducono gli enzimi epatici nei pazienti con alanina aminotransferasi elevata al basale.

Per quanto riguarda le terapie ipolipemizzanti non statiniche come ezetimibe, i sequestranti degli acidi biliari, gli inibitori del PCSK9 e gli acidi grassi omega-3 riducono i rischi legati ai lipidi residui e possono conferire benefici al fegato, ha detto Wilkinson.

“La terapia ipolipemizzante è di fondamentale importanza nei pazienti con NAFLD e NASH, che sono spesso ad alto rischio di malattie cardiovascolari o hanno già avuto un evento cardiovascolare o sono ad alto rischio di sindrome metabolica e diabete”, ha detto Wilkinson…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Steatosi epatica non alcolica, quali opzioni terapeutiche oggi?”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//gastro/steatosi-epatica-non-alcolica-quali-opzioni-terapeutiche-oggi-34191