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Sinovite articolare in pazienti con Artrite psoriasica (PsA) – In studio di fase 3 secukinumab la riduce precocemente

I pazienti con artrite psoriasica (PsA) naive al trattamento con farmaci biologici, sottoposti a trattamento con secukinumab (inibitore di IL-17A), sono andati incontro ad una riduzione significativa della sinovite articolare, misurata mediante ecografica Power Doppler. Questo il risultato principale a 12 settimane di ULTIMATE, un trial randomizzato e controllato rispetto al placebo di fase 3 che è il primo nel suo genere ad essersi focalizzato sui tempi di risposta al trattamento con questo farmaco in pazienti con PsA, naive ai farmaci biologici, utilizzando l’ecografia Power Doppler. Lo studio è stato presentato nel corso del congresso annuale ACR, tenutosi quest’anno in modalità virtuale

Razionale e disegno dello studio
La PsA (ma sarebbe più corretto parlare di “malattia psoriasica”) è una malattia complessa, contraddistinta da manifestazioni a carico di multiple sedi (cute, articolazioni e entesi sia periferiche che assiali) che poi caratterizzano i tipici sintomi del paziente. Si stima che l’artrite psoriasica – che fa parte di una classe di malattie infiammatorie croniche (spondiloartriti) che interessano le articolazioni – colpisca fino a 50 milioni di persone in tutto il mondo. È una patologia strettamente associata alla psoriasi: fino al 40% dei pazienti con psoriasi soffre infatti anche di PsA.

Secukinumab è il primo e il solo farmaco biologico totalmente umanizzato che inibisce direttamente IL-17A, una citochina chiave coinvolta nell’infiammazione e nello sviluppo di psoriasi a placche di grado moderato-severo, PsA, spondilite anchilosante (AS) e spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA). Allo  stato attuale, secukinumab è il solo farmaco biologico di provata efficace in tutte le manifestazioni chiave della “malattia psoriasica”).

La sinovite rappresenta una delle manifestazioni di PsA che necessita di controllo: lasciata a se stessa, senza trattamento, induce un peggioramento del dolore associato, danno articolare e riduzione della mobilità.

Nonostante l’impiego di diverse tecniche di imaging innovative e dotate di elevata sensibilità nel visualizzare l’infiammazione intra-corporea, come l’imaging a risonanza magnetica (MRI) e le scansioni ecografiche Power Dopple (PDUS), la PDUS può essere utilizzata nei pazienti con PsA per individuare quei minimi segni precoci di cambiamento che, altrimenti, non potrebbero essere rilevati…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Secukinumab riduce precocemente la sinovite nello studio ULTIMATE #ACR2020”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//orto-reuma/secukinumab-riduce-precocemente-la-sinovite-nello-studio-ultimate-acr2020-33843