Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

16129 Genova (IT)

Tumore ovarico HRD+ e tumore della prostata BRCA mutato – Duplice successo per olaparib

Duplice successo per olaparib il farmaco anti PARP di AstraZeneca e MSD. Oggi la Commissione europea lo ha approvato per due indicazioni. La prima è il trattamento di mantenimento di prima linea in associazione a bevacizumab per le pazienti con cancro ovarico avanzato associato a uno stato positivo di deficit di ricombinazione omologa (HRD) definito da una mutazione del gene di suscettibilità al cancro al seno 1/2 (BRCA1 / 2) e/o un’instabilità genomica. La seconda indicazione ad aver avuto il semaforo verde dell’Ema è come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) e che presentano mutazioni BRCA1/2 (germline e/o somatiche) andate in progressione a seguito di una precedente terapia che includeva un nuovo agente ormonale

Cancro dell’ovaio
L’indicazione completa nell’UE è per l’uso di olaparib in combinazione con bevacizumab per il trattamento di mantenimento di pazienti adulte con tumore epiteliale avanzato (FIGO Stadi III e IV) di alto grado, ovarico, tube di Falloppio o tumore peritoneale primario che sono in risposta (completa o parziale) dopo il completamento della chemioterapia di prima linea a base di platino in combinazione con il bevacizumab e il cui tumore è associato a uno stato positivo di HRD definito da una mutazione del gene della suscettibilità al cancro al seno 1/2 (BRCA1/2) e/o instabilità genomica.

Il cancro ovarico è la quinta causa più comune di morte per cancro nell’UE e il tasso di sopravvivenza a cinque anni è di circa il 45%, dovuto in parte al fatto che alle donne viene spesso diagnosticata una malattia avanzata (stadio III o IV).

L’approvazione di olaparib da parte della Commissione Europea si è basata su un’analisi dello studio PAOLA-1 Fase III che ha dimostrato che il farmaco, in combinazione con il trattamento di mantenimento con bevacizumab, ha dimostrato un sostanziale miglioramento della sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al solo bevacizumab per le pazienti con cancro ovarico avanzato positivo all’HRD.

Isabelle Ray-Coquard, ricercatrice principale dello studio PAOLA-1 Fase III e oncologa medica, Centre Léon Bérard e Presidente del gruppo GINECO, Parigi, Francia, ha dichiarato: “Per le donne con cancro ovarico avanzato, l’obiettivo del trattamento di prima linea è quello di ritardare la progressione della malattia il più a lungo possibile con l’intento di ottenere una remissione a lungo termine. Purtroppo, una volta che il cancro di una paziente si ripresenta, è storicamente incurabile. Olaparib insieme a bevacizumab ha dimostrato un impressionante beneficio mediano di sopravvivenza senza progressione di più di tre anni ed è pronto a diventare lo standard di cura per i pazienti idonei con tumori positivi all’HRD”.

Lo studio di Fase III PAOLA-1 ha dimostrato che olaparib, in combinazione con il trattamento di mantenimento del bevacizumab, ha ridotto il rischio di progressione della malattia o di morte del 67% (sulla base di un rapporto di rischio di 0,33; intervallo di confidenza del 95% 0,25-0,45). L’aggiunta di olaparib ha portato la PFS a una mediana di 37,2 mesi rispetto a 17,7 con il solo bevacizumab nelle pazienti con carcinoma ovarico avanzato HRD-positivo. I dati dello studio PAOLA-1 sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nel 2019.

Ulteriori risultati presentati di recente al congresso 2020 dell’ESMO hanno mostrato un miglioramento statisticamente significativo nell’endpoint secondario chiave del tempo di progressione della seconda malattia (PFS2). Olaparib con bevacizumab ha fornito un beneficio oltre la prima progressione della malattia, migliorando il PFS2 a una mediana di 50,3 mesi contro i 35,3 del solo bevacizumab.

Cancro della prostata
Olaparib è stato approvata nell’Unione Europea come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) e che presentano mutazioni BRCA1/2 (germline e/o somatiche) che sono andate in progressione a seguito di una precedente terapia che includeva un nuovo agente ormonale…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Doppia approvazione per olaparib: prima linea nel tumore ovarico HRD+ e tumore della prostata BRCA mutato”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news//doppia-approvazione-per-olaparib-prima-linea-nel-tumore-ovarico-hrd-e-tumore-della-prostata-brca-mutato-33768