Malattie rare – Ipertensione arteriosa polmonare, nelle forme a rischio intermedio efficace lo switch da inibitori della PDE5 a riociguat
“I pazienti con ipertensione arteriosa polmonare a rischio intermedio che passano da trattamento con inibitori della PDE5 a riociguat, sperimentano un miglioramento clinico a 24 settimane. Questo il responso dello studio REPLACE, i cui risultati sono stati presentati nel corso del congresso annuale ERS
Razionale e disegno dello studio
Gli inibitori della PDE5 sono ampiamente usati nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare, ma una percentuale significativa di pazienti trattati con questi farmaci non riesce a raggiungere o mantenere gli obiettivi terapeutici e ha perciò necessità di passare a un altro farmaco.
Riociguat, che è stato approvato dalla Food and Drug Administration nel 2013 e dalla European Medicines Agency all’inizio del 2014, è il capostipite della classe degli stimolatori dell’enzima guanilato ciclasi solubile.
Diversi trial clinici, tra cui gli studi CHEST e PATENT (1 e 2) hanno dimostrato che il farmaco è efficace nella gestione dell’ ipertensione arteriosa polmonare.
REPLACE, il trial presentato al Congresso, è uno studio di fase 4 multicentrico prospettico, randomizzato, in aperto, della durata di 24 settimane, che ha monitorato l’efficacia dello switch terapeutico da un inibitore di PDE5 e riociguat, uno stimolatore della guanilato ciclasi somministrabile per os, o il mantenimento della terapia originaria.
Lo studio ha reclutato 226 pazienti con ipertensione arteriosa polmonare a rischio intermedio. Al basale, i pazienti erano in classe funazionale 3 OMS e si caratterizzavano per una distanza percorsa al test della deambulazione a 6 minuti (6MWD) compresa tra 165 e 440 metri…”
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Fonte: “Ipertensione arteriosa polmonare, bene lo switch da inibitori della PDE5 a riociguat nelle forme a rischio intermedio #ERS2020”, PHARMASTAR