Farmaci – Aifa: interventi disomogenei e scarsa programmazione. Serve un unico modello di gestione
Pubblicato ieri “il primo rapporto dell’Agenzia del farmaco che ha valutato l’andamento della spesa farmaceutica nelle Regioni in piano di rientro (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Molise e Sicilia). “Oggettiva difficoltà nella valutazione dei documenti, dettata anche da una disomogenea presentazione degli interventi (previsti ed effettuati)”. IL RAPPORTO
“I risultati relativi agli acquisti diretti dei farmaci da parte delle strutture sanitarie pubbliche evidenziano una spesa pro capite maggiore per le Regioni in piano di rientro, un consumo più basso e un prezzo medio superiore rispetto a quanto riportato dalle Regioni non in PdR”. E ancora: “per il canale della farmaceutica convenzionata si registrano spesa, consumi e prezzo superiori per le Regioni in PdR, presumibilmente riconducibili a un diverso atteggiamento dei medici prescrittori e a una maggiore necessità sanitaria”. È quanto riporta il primo Rapporto Aifa sulle Politiche di assistenza farmaceutica nelle Regioni in Piano di rientro (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Molise e Sicilia).
“Il Rapporto – scrivono il Dg Aifa, Nicola Magrini e il presidente, Domenico Mantoan – fornisce un quadro nazionale che permette di analizzare e comprendere meglio le molte differenze regionali. Uno sforzo fatto è stato quello di proporre alle Regioni il superamento dell’impegno formale della compilazione dei documenti o della semplice emanazione di delibere e di facilitare l’adozione di strumenti più oggettivi di valutazione, che possano tangibilmente quantificare gli eventuali effetti delle decisioni prese”.
“Nel complesso – spiega il documento -, quanto evidenziato dall’analisi dei Programmi Operativi ha mostrato come le Regioni si siano maggiormente concentrate sul tema della razionalizzazione della spesa e in modo particolare sul potenziamento del monitoraggio prescrittivo e sulla promozione delle procedure di acquisti centralizzati attraverso la definizione di fabbisogni regionali. Altrettanto importante è stata considerata la gestione del canale distributivo da utilizzare per garantire l’accesso al farmaco, nell’ottica della continuità ospedale‐territorio, mentre risultano marginali gli altri obiettivi. La successiva disamina degli stati attuativi dei Programmi Operativi ha evidenziato l’effettiva differenza tra gli interventi programmati e i risultati realmente ottenuti, mostrando come la maggior parte dei Decreti regionali abbia riguardato il potenziamento del canale di Distribuzione Diretta (DD) e per Conto (DPC), l’utilizzo di piattaforme informatiche, l’attuazione di percorsi diagnostico‐terapeutici specifici e l’assegnazione di soglie e budget ai medici, spesso correlate a un sistema premiante”.
Nel report si rileva poi “un’oggettiva difficoltà nella valutazione dei documenti, dettata anche da una disomogenea presentazione degli interventi (previsti ed effettuati)”.
Per questo Aifa propone “un unico modello adottabile da tutte le Regioni, sia nella fase di programmazione che in quella di attuazione, potrebbe essere utile per ottenere un quadro più oggettivo e puntuale delle azioni poste in essere in ambito farmaceutico, e consentire ai Tavoli tecnici e alle Istituzioni preposte un monitoraggio maggiormente stringente ed efficace delle azioni programmate. Inoltre, la necessaria rendicontazione dell’andamento della spesa e del bilancio dei SSR non viene quasi mai accompagnata da una programmazione economica dettagliata, che permetta di capire come le Regioni stimino le previsioni di risparmio specifiche per l’assistenza farmaceutica nei Programmi Operativi, e come i Decreti siano in grado di ottemperare agli impegni previsti”…”
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Fonte: “Farmaci. Aifa: “Nelle regioni in Piano di rientro spesa e prezzi più alti. Interventi disomogenei e scarsa programmazione. Serve un unico modello di gestione”,”Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=86815