Spondiloartrite assiale – Certolizumab pegol (CZP) mantiene remissione clinica di malattia
“Un’analisi dei dati relativi al trial clinico C-OPTIMISE sull’impiego di certolizumab pegol (CZP) nelle diverse forme di spondiloartrite assiale (radiografica e non), presentata nel corso del congresso EULAR, ha dimostrato che la riduzione della posologia di questo farmaco anti-TNF nei pazienti affetti da spondiloartrite assiale (axSpA) che hanno raggiunto la remissione clinica di malattia rappresenta un obiettivo fattibile nella pratica clinica, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla sottopopolazione di pazienti considerata. Lo studio C-OPTIMISE è il primo trial che ha verificato la sostenibilità del mantenimento della remissione sostenuta di malattia con CZP, una volta ridotto il trattamento in questione, in pazienti con axSpA
Il quesito dello studio: certolizumab pegol sempre a dosi piene?
L’introduzione dei farmaci anti-TNF nell’armamentario terapeutico delle axSpA ha migliorato in maniera considerevole la prognosi di malattia (sia radiografica che non radiografica), rendendo possibile il raggiungimento dell’obiettivo della remissione clinica in molti pazienti affetti da questa condizione reumatologica.
Alcuni studi hanno provato a saggiare l’adozione di strategie di induzione e mantenimento della remissione clinica, mostrando come la sospensione del trattamento con farmaci anti-TNF al raggiungimento della remissione possa provocare l’insorgenza di episodi di recidiva di malattia nella maggior parte dei pazienti.
Fino ad ora, però, pochi trial clinici avevano valutato il mantenimento della remissione clinica di malattia in un ampio spettro di pazienti con axSpA, e nessuno di questi aveva finora testato una strategia di riduzione della posologia in questi pazienti.
A colmare il gap è stato lo studio OPTIMISE-C, trial della durata complessiva di 96 settimane, organizzato in due fasi:
– una prima fase che prevedeva un trattamento in aperto con CZP 200 mg ogni 2 settimane (preceduto da un trattamento iniziale a dose doppia, effettuata nelle settimane 0, 2 e 4 del trial) fino a 48 settimane
– una seconda fase che prevedeva che i pazienti che avevano raggiunto l’obiettivo della remissione sostenuta a 48 settimane fossero avviati, previa randomizzazione in doppio cieco, controllata vs. placebo, a trattamento con 200 mg di CZP (ovvero dose piena) ogni 2 settimane oppure ogni 4 (ovvero dose ridotta) fino a 96 settimane.
I risultati del trial hanno dimostrato che i pazienti con axSpA all’esordio (durata di malattia <5 anni) che raggiungono la remissione clinica dopo 48 settimane possono ridurre (ma non sospendere per il rischio recidive) la dose di mantenimento con CZP (2)…”
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Fonte: “Spondiloartrite assiale, certolizumab pegol mantiene la remissione clinica di malattia indipendentemente dal genere, dall’età e dalla sottopopolazione di pazienti considerata #EULAR2020”, PHARMASTAR