Malattie rare – Leucemia linfatica cronica, dati a 4 anni confermano vantaggio della terapia ‘chemo-free’ con venetoclax
“Anche 2 anni dopo averla interrotta, la terapia ‘chemo-free’ di durata fissa con venetoclax più rituximab mantiene la sua superiorità ai fini della sopravvivenza rispetto a un regime standard di salvataggio, la doppietta bendamustina più rituximab, nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata o refrattaria. Lo evidenziano i dati a 4 anni dello studio di fase 3 MURANO, presentati di recente al meeting annuale dell’American Society of Hematology (ASH), a Orlando, in Florida
«I dati a 4 anni dello studio MURANO dimostrano che i benefici di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale offerti dalla terapia con venetoclax più rituximab rispetto a bendamustina più rituximab si mantengono nel tempo» ha affermato John F. Seymour, direttore del Peter MacCallum Cancer Centre di Melbourne, presentando i dati. «Questi dati di follow-up a lungo termine forniscono ulteriore supporto all’applicazione del trattamento di durata limitata con venetoclax e rituximab nei pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata/refrattaria» ha aggiunto il professore.
Poco dopo il congresso e grazie ai risultati dello studio MURANO, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità in Italia del regime ‘chemo-free’ con venetoclax più rituximab, con una durata fissa della terapia per 24 mesi, per il trattamento dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica recidivata/refrattaria, già trattati con almeno una terapia precedente.
Lo studio MURANO
Lo studio MURANO (NCT02005471) è un trial multicentrico internazionale di fase 3, nel quale si è confrontata una terapia di durata fissa con la doppietta venetoclax più rituximab con la chemioimmunoterapia standard con bendamustina e rituximab in pazienti con leucemia linfatica cronica recidivata/refrattaria, già trattati con da una a tre linee di terapia, fra cui almeno un regime chemioterapico.
Lo studio ha coinvolto 389 pazienti, assegnati in modo casuale e in parti uguali al trattamento con venetoclax 400 mg una volta al giorno per un massimo di 2 anni più rituximab per i primi 6 mesi oppure con la chemioimmunoterapia standard con bendamustina e rituximab. L’endpoint primario del trial era la sopravvivenza libera da progressione (PFS).
PFS e OS superiori con il regime ‘chemo-free’
I primi risultati dello studio sono stati presentati al congresso ASH del 2017 e poi pubblicati sul New England Journal of Medicine, sancendo la superiorità del regime ‘chemo-free’ con venetoclax rispetto al regime di confronto in termini non solo di PFS, ma anche di sopravvivenza globale (OS), che era un endpoint secondario…”
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Fonte: “Leucemia linfatica cronica, dati a 4 anni confermano vantaggio della terapia ‘chemo-free’ con venetoclax, anche 2 anni dopo lo stop#ASH19”, PHARMASTAR