Prediabete – Aumento ponderale incrementa rischio di diabete anche nei normopeso
“Tra gli adulti giapponesi normopeso, in sovrappeso o obesi con prediabete, in un periodo di 8 anni hanno sviluppato il diabete i soggetti con i maggiori aumenti dell’indice di massa corporea e della circonferenza della vita, rispetto a quanti hanno mantenuto il loro stato di prediabete o hanno raggiunto livelli glicemici normali. Sono i risultati di una ricerca pubblicata sulla rivista Clinical Nutrition
«Anche i principali studi clinici hanno più volte dimostrato l’effetto della perdita di peso grazie a interventi sullo stile di vita sulla riduzione del rischio di diabete tra chi soffre di prediabetiche, non è chiaro come il peso vari durante la progressione da prediabete a diabete o durante il passaggio da prediabete alla normoglicemia» hanno scritto Huan Hu del National Center for Global Health and Medicine di Tokyo e colleghi. «Esplorare i cambiamenti longitudinali nell’indice di massa corporea potrebbe fornire informazioni sull’eterogeneità del prediabete, dare indicazioni per il monitoraggio per medici e pazienti e migliorare la stratificazione del rischio utile ai programmi mirati per la prevenzione del diabete».
Un ampio studio giapponese
I ricercatori hanno valutato HbA1c, glucosio a digiuno, indice di massa corporea (BMI) e circonferenza della vita ogni anno dal 2008 al 2016 in quasi 23mila adulti con prediabete all’inizio del trial, di età compresa tra 20 e 64 anni, che hanno preso parte allo studio Japan Epidemiology Collaboration on Occupational Health.
Hanno utilizzato una soglia di HbA1c del 6,5% o superiore per il diabete accertato, intervalli dal 5,7% al 6,4% a indicare uno stato di prediabete e valori inferiori al 5,7% per livelli glicemici nella norma. Al termine degli 8 anni di durata dello studio, il diabete era stato diagnosticato in 2.972 partecipanti (età media 48,2 anni, 7,1% donne), 4.706 (età media 45,2 anni, 14,8% donne) avevano raggiunto livelli glicemici normali e 15.267 soggetti avevano ancora il prediabete (età media 47,8 anni, 10,2% donne).
Il BMI era aumentato in media di 0,2 kg/m2 all’anno nei pazienti con diagnosi di diabete e di 0,06 kg/m2 in quanti avevano mantenuto la condizione di prediabete (p<0,001). Confrontando invece coloro che avevano raggiunto livelli glicemici nella norma con gli ancora prediabetici non sono invece emerse differenze statisticamente significative.
Variazioni di BMI e circonferenza vita per prevedere il futuro diabete
A seconda del valore di BMI al basale, i ricercatori hanno rilevato che:
- Nei soggetti con un BMI basale inferiore a 23 kg/m2, considerato un peso normale, il BMI era aumentato in media di 0,2 kg/m2 all’anno in coloro a cui era stato diagnosticato il diabete e di 0,09 kg/m2 in quanti continuavano a essere in prediabete (p=0,018).
- In quelli con un BMI basale compreso tra 23 e 27,5 kg/m2, considerata la soglia di sovrappeso, era aumentato in media di 0,13 kg/m2 all’anno nei diabetici e 0,05 kg/m2 nei prediabetici (p=0,016).
- In quanti avevano un BMI basale di almeno 27,5 kg/m2, considerato la soglia per l’obesità, era aumentato in media di 0,25 kg/m2 all’anno nei diabetici e di 0,05 kg/m2 nei prediabetici (p<0,001)…”
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Fonte: “Prediabete, aumento ponderale aumenta il rischio di diabete anche nei normopeso”, PHARMASTAR