Occhio secco, che non è la Sindrome di Sjögren – Anche l’alimentazione contribuisce alla disfunzione
“Correggere disfunzione necessario in caso intervento chirurgico
E’ una disfunzione delle ghiandole presenti all’interno della palpebre la causa dell’occhio secco.
E, a contribuire a questo problema molto diffuso tra gli adulti e anche nei giovani portatori di lenti a contatto, è anche un’alimentazione particolarmente povera di lipidi.
A fare il punto sulle nuove conoscenze che emergono sulle ghiandole di Meibomio e sulle ripercussioni del loro mal funzionamento, è il 99/mo Congresso Nazionale Società Oftalmologica Italiana (Soi), che si apre oggi a Roma.
I fattori che possono diminuire l’efficienza di queste ghiandole, incaricate di secernere la sostanza grassa che riduce l’evaporazione delle lacrime, sono diversi e il primo è l’età.
“Con le modifiche ormonali dell’invecchiamento – spiega Pasquale Troiano, direttore Uoc di Oculistica dell’Ospedale Fatebenefratelli Sacra Famiglia di Erba e presidente del Comitato Tecnico Scientifico Soi – decade il ricambio dei meibociti. Questo è particolarmente evidente per la ridotta popolazione di cellule staminali associata a queste ghiandole”.
Vi sono poi una serie di fattori che possono influire, come “bassa umidità, l’aumento della velocità dell’aria, l’uso di lenti a contatto, l’aumentato intervallo di ammiccamento tipico durante l’uso di video e gli interventi chirurgici oculari. Ma anche una dieta troppo povera di lipidi”.
Oltre a correggere questi fattori, il trattamento della disfunzione di queste ghiandole è basato prevalentemente su approcci fisici e meccanici. “La supplementazione di lipidi sia locali (colliri lipidici, spray con liposomi) sia a livello sistemico, può avere un ruolo importante. Inoltre, il rosiglitazone e altri farmaci tiazolidinedioni usati per il trattamento del diabete non insulino dipendente sembrano in grado di stimolare la sintesi di lipidi”…”
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Fonte: “Anche l’alimentazione contribuisce a rendere l’occhio secco”, ANSA.it Salute&Benessere