Artrite reumatoide (AR) – Nei pazienti con livelli ridotti di cellule B nel tessuto sinoviale, tocilizumab batte rituximab
“Presentato, nel corso del congresso annuale dell’ACR, un nuovo studio che ha documentato la superiore efficacia di tocilizumab (TCZ), antagonista del recettore di IL-6, rispetto a rituximab (RTX), anticorpo anti CD20, nel raggiungere livelli ridotti di attività di malattia nei pazienti con artrite reumatoide (AR) il cui tessuto sinoviale mostra bassi livelli di infiltrazione di cellule B, non responder ai DMARDcs o ai farmaci anti-TNF in prima battuta. Tali risultati sono di particolare rilievo in quanto aprono la strada ad una personalizzazione della terapia più appropriata, nell’ambito del trattamento di questa malattia
Per quanto i farmaci biologici abbiamo indubbiamente cambiato le prospettive di successo terapeutico nell’AR, ancora oggi quasi un paziente su due non risponde a questi farmaci. Questo aspetto, unito ai costi elevati di questi farmaci e ai possibili effetti collaterali (es: maggiore predisposizione alle infezioni) ha suffragato la necessità di identificare dei marker predittivi di risposta alla terapia e di stratificare i pazienti in base all’outcome terapeutico.
Gli unmet need del trattamento dell’AR con rituximab
Le cellule B sono cruciali nella patogenesi dell’AR, come dimostrato dall’efficacia documentata di RTX, noto agente depletivo di questa categoria cellulare, approvato per l’impiego in pazienti con AR non responder ai DMARDcs e ai farmaci anti-TNF in prima battuta. Ciò nonostante, solo il 30% dei pazienti sottoposti a questo trattamento raggiunge una risposta ACR50 a 6 mesi dall’inizio della terapia.
In uno studio precedentemente condotto dalla stessa equipe di ricercatori, era stata dimostrato che, in pazienti con AR all’esordio, più del 50% di questi mostrava livelli ridotti (se non del tutto assenti) di infiltrazione di cellule B a livello del tessuto sinoviale.
Nel nuovo studio presentato al congresso, si è voluto verificare la fondatezza dell’ipotesi dell’esistenza di un pathway indipendente alternativo delle cellule B in grado di guidare i processi infiammatori in questo sottogruppo di pazienti, suffragando una maggiore efficacia di altri farmaci biologici in luogo di RTX.
Lo studio
Il trial, di fase 4, in aperto, randomizzato e controllato e della durata di 48 settimane, ha valutato l’effetto della stratificazione dei pazienti con AR in base alla presenza di livelli elevati o ridotti di cellule B a livello sinoviale sulla predizione della risposta a RTX…”
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Fonte: “Artrite reumatoide, tocilizumab batte rituximab nei pazienti con livelli ridotti di cellule B nel tessuto sinoviale #ACR2019”, PHARMASTAR