Malattie rare, Emilia Romagna – Acalasia esofagea, chirurgia endoscopica su 47enne affetta da sindrome di Down
“Forlì – “L’acalasia esofagea è una patologia ad eziologia sconosciuta, caratterizzata dal mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione – spiega il dott. Carlo Fabbri, direttore della UO di Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena – La malattia, annoverata tra le patologie rare è molto invalidante e si presenta con disfagia, rigurgito alimentare, dolore toracico e porta i pazienti a perdere peso in maniera repentina fino anche ad un quadro di cachessia se non si arriva ad una diagnosi in tempi adeguati.
La diagnosi è difficoltosa e molto spesso viene effettuata solo da specialisti di patologia esofagea, perché prevede l’esecuzione di una radiografia del tubo digerente con mezzo di contrasto, una manometria esofagea e una gastroscopia. L’acalasia è il disordine motorio primitivo più frequente dell’esofago”.
“Qualche anno fa – prosegue il dott. Fabbri – in Giappone, il prof. Haruhiro Inoue, della Showa University, ha ideato una nuova procedura endoscopica che si propone come alternativa alla chirurgia nel trattamento dell’Acalasia. Si tratta della P.O.E.M. (Per-Oral Endoscopic Myotomy) e consiste nell’eseguire una miotomia esofagea per via endoscopica, evitando quindi l’incisione cutanea, necessaria per l’atto chirurgico convenzionale. La durata media della procedura è di circa 90 minuti. I vantaggi della metodica sono, oltre alla mini-invasività, il minore dolore postoperatorio e le scarse aderenze (il che non pregiudica anche un eventuale intervento chirurgico laparoscopico nei casi di insuccesso endoscopico). In Italia sono tredici i centri che sono in grado di effettuare questa tecnica e in Romagna non era mai stata applicata. La maggior parte dei pazienti può tornare a casa dopo tre giorni e riprendere mangiare normalmente”…”
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Fonte: “Acalasia esofagea, chirurgia endoscopica su 47enne affetta da sindrome di Down. Primo intervento in Romagna”, insalutenews