Diabete di tipo 2 – Insulina basale glargine U300, automonitoraggio della dose da parte del paziente pari a quello gestito dal medico
“Nei pazienti con diabete di tipo 2 naïve al trattamento con insulina basale, l’efficacia e la sicurezza dell’auto-titolazione della dose di insulina glargine U300 da parte del paziente, assistito da un infermiere, non sono inferiori a quella gestita dal medico. È il risultato di uno studio realizzato interamente in Italia, che dimostra la fattibilità di questo approccio, dai risvolti importanti sull’onere di visita da parte del diabetologo durante il passaggio alla terapia insulinica
Questo è infatti un momento molto delicato sia per il paziente sia per il suo team di cura. In questa fase è fondamentale effettuare una corretta titolazione del farmaco e monitorare costantemente l’andamento della malattia per ottimizzare la terapia insulinica. Ne risulta tuttavia un aumento del numero delle visite presso i centri di diabetologia, con un conseguente sovraccarico delle strutture di cura, considerato il grande numero delle persone con diabete in Italia, pari a oltre 3,7 milioni.
In un’ottica di empowerment del malato di diabete, lo studio ITAS (Italian Titration Approach Study) ha quindi valutato se, grazie a una specifica formazione e al supporto da parte di un infermiere e, solo se necessario, del diabetologo, l’auto-titolazione di insulina glargine U300 da parte del paziente fosse in grado di ottenere risultati paragonabili al modello tradizionale gestito dal medico diabetologo, in termini sia di raggiungimento dei target individuali di glicemia, sia di controllo del rischio di ipoglicemia.
L’opportunità di questo studio è stata offerta dalla disponibilità della nuova insulina glargine U300 (Gla-300), che ha profili farmacocinetici e farmacodinamici più stabili rispetto all’insulina glargine U100 (Gla-100) a dosi fisse e, soprattutto, alle dosi cliniche utilizzate dai pazienti con diabete di tipo 1, oltre a ridurre il rischio di ipoglicemia rispetto a Gla-100.
La sperimentazione, disegnata e realizzata interamente in Italia, aveva l’obiettivo di dimostrare la non-inferiorità, in termini di controllo glicemico, di un algoritmo di titolazione di insulina Gla-300 “gestito dal paziente” rispetto a quello “gestito dal medico”.
Disegno dello studio
ITAS era uno trial nazionale, multicentrico, di fase IV, della durata di 24 settimane, in aperto, randomizzato (1: 1), a gruppi paralleli, cha ha coinvolto 46 centri di diabetologia italiani e ha arruolato 460 pazienti. I partecipanti erano adulti naïve all’insulina (età ≥18 anni) con diabete di tipo 2 da almeno 1 anno e scarso controllo glicemico (HbA1c tra il 7,5 e il 10%), in trattamento con farmaci ipoglicemizzanti e/o iniettabili non insulinici…”
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Fonte: “Insulina basale glargine U300, automonitoraggio della dose da parte del paziente pari a quello gestito dal medico. Studio ITAS #EASD19”, PHARMASTAR