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Sindrome da vescica iperattiva (OAB) – Con mirabegron non si ha aumento di rischio di eventi cardiovascolari (CV)

I pazienti che assumono mirabegron per il trattamento della sindrome da vescica iperattiva (OAB) non hanno un aumentato rischio di eventi cardiovascolari (CV) rispetto a quelli che assumono altri farmaci per la stessa condizione. Lo indicano i risultati di uno studio di coorte basato sulla popolazione pubblicato online su “JAMA Internal Medicine”

I ricercatori – guidati da Mina Tadrous, del Women’s College Hospital di Toronto (Canada) – hanno valutato il database amministrativo provinciale sanitario dell’Ontario per trovare (nel periodo compreso tra il 1° giugno 2015 e il 31 marzo 2017) tutti i 21.870 pazienti che avevano ricevuto per la prima volta la prescrizione di un farmaco per OAB e dei 16.948 pazienti ai quali era stato prescritto mirabegron.

Questi soggetti sono stati quindi abbinati per età, genere, data indice e punteggio di propensione. La coorte era costituita per il 64,9% da persone di sesso femminile e interamente rappresentata da individui di età superiore ai 65 anni (in media 76 anni).

Risultati in linea con gli attuali trend di prescrizione
L’incidenza cumulativa di ospedalizzazione o assistenza di emergenza per tachicardia o aritmia a 12 mesi è stata del 3,6% per i pazienti trattati con mirabegron e del 3,8% per quelli che hanno ricevuto altri farmaci per OAB (HR 0,93; IC 95% 0,80-1,09), riferiscono gli autori.

I ricercatori hanno scoperto che, rispetto ad altri farmaci per OAB, l’assunzione di mirabegron non era legata a un aumentato rischio di ricovero o di visite al pronto soccorso per ictus o infarto del miocardio (HR 1,06; IC 95% 0,89-1,27). Risultati simili, aggiungono Tadrous e colleghi, sono stati osservati in sottogruppi senza precedente fibrillazione atriale o aritmia ventricolare e in quelli di età pari o superiore a 75 anni.

Questi dati di sicurezza real world sono in linea con gli attuali trend di prescrizione, osservano i ricercatori. «I nostri risultati non sono intesi a sostenere l’uso preferenziale di mirabegron» precisano «ma a supportare un crescente numero di prove che dimostrano come questo farmaco non sia associato a un eccesso di rischio di eventi CV rispetto ad altri trattamenti nei pazienti più anziani».

I limiti dello studio, specificano, hanno incluso l’impossibilità di accertare l’uso di farmaci da banco o di fattori correlati allo stile di vita, nonché il potenziale effetto di confondimento correlato alle prescrizioni, dovuto alla percezione del rischio di mirabegron da parte dei medici…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Vescica iperattiva, nessun aumento di rischio CV con mirabegron. Rassicurazioni real world dall’Ontario”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/cardio/vescica-iperattiva-nessun-aumento-di-rischio-cv-con-mirabegron-rassicurazioni-real-world-dallontario-29999