Crohn e colite ulcerosa (MICI) – Un quarto dei ricoveri dovuto a infezioni
“Le MICI (Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa) colpiscono circa 250mila italiani. Queste patologie (note anche come IBD – Inflammatory Bowel Diseases) hanno un rischio intrinseco di complicanze infettive; un rischio che aumenta con l’avanzare delle patologie stesse, con l’età e con l’uso dei farmaci
“Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) hanno rischi di infezione sia intrinseci, come malnutrizione, età avanzata e comorbidità, decorso postoperatorio, sia estrinseci, dovuti all’uso di certi farmaci” spiega il Prof. Alessandro Armuzzi, Segretario generale IG-IBD alla vigilia dell’evento “IBD & Infections – Infezioni nelle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. Meeting congiunto IG-IBD SIMIT” che riunirà a Milano oltre 120 specialisti per un approccio congiunto tra gastroenterologi e infettivologi sui rischi infettivi nelle MICI.
Le MICI (Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa) colpiscono circa 250mila italiani. Queste patologie (note anche come IBD – Inflammatory Bowel Diseases) hanno un rischio intrinseco di complicanze infettive; un rischio che aumenta con l’avanzare delle patologie stesse, con l’età e con l’uso dei farmaci. La prevenzione, il riconoscimento e la gestione delle complicanze infettive nelle malattie infiammatorie croniche intestinali è dunque di estrema importanza nell’ambito della corretta gestione multidisciplinare del paziente. In questo approccio, il gastroenterologo svolge il ruolo di coordinatore di un team eterogeneo di specialisti, tra cui ricopre rilevanza assoluta anche l’infettivologo.
L’evento svilupperà quattro temi: tubercolosi, infezioni virali, sepsi, prevenzione tramite profilassi vaccinale. Ci sarà un format omogeneo: un infettivologo darà un quadro epidemiologico nazionale; un gastroenterologo si soffermerà su quei tipi di infezione in pazienti affetti da MICI; infine un gastroenterologo e un infettivologo metteranno il loro patrimonio di conoscenze a disposizione dei partecipanti, che potranno fare domande. Il convegno sarà dunque molto interattivo: la società IG-IBD infatti ha rilevato una scarsa informazione per quello che riguarda una corretta gestione delle infezioni che possono insorgere nei pazienti affetti da malattia di Crohn o colite ulcerosa.
LE INFEZIONI NEI PAZIENTI AFFETTI DA MICI
Il paziente affetto da MICI è riconducibile alla categoria del paziente fragile, cioè quell’insieme di individui con un sistema immunitario compromesso; è il caso di anziani, malati cronici, bambini. In particolare, il paziente affetto da MICI ha un rischio infezione intrinseco e uno estrinseco. “I rischi estrinseci sono dovuti anzitutto al fatto che le MICI colpiscono l’intestino e possono generare malnutrizione, terreno fertile per favorire le infezioni – sottolinea il prof. Alessandro Armuzzi, Segretario Nazionale IG-IBD, Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS – Università Cattolica di Roma. – Le MICI inoltre rendono il soggetto vulnerabile e maggiormente esposto ad altre malattie: l’avanzare dell’età e la comorbidità sono altri fattori intrinseci che incrementano i rischi di infezione. Infine, bisogna ricordare che circa il 50% dei pazienti con malattia di Crohn e fino al 20% dei pazienti con colite ulcerosa necessitano di intervento chirurgico entro 10 anni dalla diagnosi: l’intervento espone il soggetto a infezioni nel periodo post operatorio. Ci sono poi i rischi estrinseci, legati all’uso di certi farmaci: cortisone, immunosoppressori, farmaci biologici, e le piccole molecole hanno un rischio infettivo legato alla loro assunzione”…”
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Fonte: “Crohn e colite ulcerosa, un quarto dei ricoveri dovuto a infezioni. A farla da padrone TB, epatiti e sepsi”, PHARMASTAR
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