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Fibrillazione atriale e sindrome coronarica acuta – Apixaban più inibitore P2Y12 risulta una combinazione ottimale

Presentati a New Orleans in occasione del meeting annuale dell’American College of Cardiology (ACC) e pubblicati contemporaneamente sul “New England Journal of Medicine”, i risultati del trial randomizzato AUGUSTUS svolto su 4.614 pazienti dimostrano, nei pazienti con fibrillazione atriale (AF) e sindrome coronarica acuta (ACS) o sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI), che l’uso di apixaban, anticoagulante orale non-antagonista della vitamina K (NOAC), può ridurre i rischi di emorragia e ospedalizzazione rispetto a un antagonista della vitamina K

Si rafforza dunque la posizione secondo cui l’aspirina (acido acetilsalicilico, ASA) in questa popolazione di pazienti aumenta il rischio di sanguinamento senza ridurre gli eventi ischemici.

L’ASA come componente della tripla terapia è in declino dopo lo studio WOEST, ha detto il ricercatore principale del nuovo studio, Renato Lopes (Duke Clinical Research Institute, Durham). Il trial WOEST però è stato molto più piccolo rispetto all’AUGUSTUS, con 573 pazienti in due Paesi, è stato usato il warfarin come anticoagulante ed è stato condotto in aperto.

«Guardando alla totalità dei dati, ora penso che in questo contesto clinico di AF e ACS o PCI, ‘meno potrebbe essere di più’. Ritengo che questo sia il messaggio chiave» ha sottolineato Lopes.

«In altre parole» ha continuato «un NOAC come l’apixaban, che ha un profilo di sicurezza migliore di clopidogrel (che era il principale inibitore P2Y12 utilizzato) è probabilmente sufficiente per la maggior parte dei pazienti, perché sarà il regime più sicuro e non si deve pagare un costo elevato per gli endpoint ischemici».

Più elevato tasso di sanguinamenti con l’ASA
Nel trial AUGUSTUS sono stati arruolati in 33 paesi 4.614 pazienti con AF che erano stati sottoposti a PCI o avevano avuto un’ACS ed erano stati trattati con un inibitore P2Y12. I ricercatori hanno randomizzato i pazienti a ricevere apixaban o un antagonista della vitamina K e, in un confronto in doppio cieco, ad assumere ASA o un placebo per 6 mesi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Apixaban più inibitore P2Y12, combinazione ottimale in pazienti AF con ACS o sottoposti a PCI. #ACC2019”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/apixaban-pi-inibitore-p2y12-combinazione-ottimale-in-pazienti-af-con-acs-o-sottoposti-a-pci-acc2019–29089