Disabilità – Barriere architettoniche, per il loro superamento c’è ancora molto da fare
“Importante è tener conto del problema in fase di progettazione che non comporta quasi mai costi aggiuntivi rispetto alla realizzazione di strutture con barriere. L’intervento successivo, quello per la loro eliminazione, implica, invece, costi aggiuntivi e i risultati spesso risultano insoddisfacenti
A 30 anni della promulgazione della legge 13/1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati” e del successivo Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici 236/1989, cui si è pervenuti quasi a 20 anni di distanza della prima legge repubblicana che si sia interessata dei diversamente abili, la 118/1971 (finalizzata quasi esclusivamente a certificare lo stato di disabilità) le aspettative non hanno rispecchiato i principi e le intenzioni invocate nei due rivoluzionari provvedimenti.
“Le normative del 1989 sono state sicuramente innovative, rispetto al passato contrassegnato per i cosiddetti diversamente abili esclusivamente dal riconoscimento dell’invalidità civile e dai benefici di collocamenti speciali o di assegni molto contenuti, ma non hanno prodotto gli effetti sperati. Ha precisato Giuseppe Trieste, presidente nazionale di FIABA, la Federazione Nazionale per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche fondata nel 2000. Nonostante sia stata affrontata la progettazione dell’accessibilità con il massimo della specificità, ha detto, l’applicazione puntuale di quanto previsto per legge non è stata sufficiente a rendere un luogo effettivamente fruibile e confortevole per tutti. Con tale legge si istituiva un Fondo speciale per i rimborsi di opere di abbattimento di barriere architettoniche in ambito privato. Il problema principale che si riscontra ancora oggi è la mancata erogazione dei contributi alle richieste presentate. Inoltre, la legge rimane legata ad una visione della disabilità ormai superata, sottolinea Trieste…”
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Fonte: “Barriere architettoniche. A 30 anni dalla legge per il loro superamento c’è ancora molto da fare”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=71964