Ictus – Parte la campagna “Indovina l’Ictus. Osserva, Riconosci, Intervieni”
“Campagna lanciata da Alice Onlus e Medtronic per aiutare a conoscere un disturbo che colpisce ogni anno oltre 200mila italiani, e contro cui prevenzione e diagnosi precoce possono realmente fare la differenza
“A” COME “anticoagulanti”, fondamentali nella prevenzione e nel trattamento dell’ictus. “B” come “bradicardia”, che può essere causa e anche sintomo di questo disturbo. “C” come “campanelli d’allarme”, e via così, a formare un autentico glossario minimo per la lotta all’ictus. Perché per la prima regola per vincere una battaglia è conoscere il proprio nemico. Il glossario nasce infatti all’interno del progetto “Indovina l’Ictus. Osserva, Riconosci, Intervieni”, la campagna di informazione appena lanciata da A.L.I.Ce. Italia Onlus e Medtronic sul portale www.indovinalictus.it per insegnare a riconoscere, e affrontare, un disturbo che colpisce ogni anno 200mila persone. E per il quale la prevenzione, e un intervento tempestivo all’insorgere dei primi sintomi, possono fare quasi sempre la differenza.
“È fondamentale diffondere la cultura della prevenzione sia primaria che secondaria e insistere sul ruolo chiave del fattore tempo”, spiega Nicoletta Reale, Presidente di A.L.I.Ce. Italia Onlus. “L’ictus cerebrale, definito come ‘l’epidemia del XXI secolo’, può essere evitato nell’80% dei casi attraverso il riconoscimento e il trattamento dei principali fattori di rischio quali fibrillazione atriale, ipertensione arteriosa, obesità, diabete, fumo, alimentazione non corretta, scarsa attività fisica”.
Conoscere l’ictus è quindi fondamentale per diminuire l’impatto socio-economico di questo disturbo estremamente diffuso, e per minimizzare mortalità e conseguenze, soprattutto in termini di disabilità, per i pazienti. A questo scopo, “Indovina l’Ictus. Osserva, Riconosci, Intervieni” ha lanciato il sito indovinalictus.it, dove è possibile consultare le voci del glossario realizzato per la campagna…”
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Fonte: “Indovina l’ictus: impariamo a fare la differenza”, R.it Medicina e Ricerca