Malattie rare – Linfoma non Hodgkin, associazione ibrutinib più nivolumab risulta efficace nei diversi sottotipi
“L’associazione di ibrutinib e nivolumab sembra essere sicura ed efficace in molti sottotipi di linfoma non-Hodgkin refrattari e recidivati, con percentuali di risposte cliniche nella sindrome di Richter superiori alle aspettative. E’ quanto emerso dai i risultati presentati nel corso del recente Congresso ASH Annual Meeting and Exposition
Anas Younes, Responsabile del Lymphoma Service presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center, ha affermato che questo studio clinico si basa su valutazioni pre cliniche, che hanno evidenziato una potenziale sinergia tra i due farmaci nei confronti di diversi tipi di tumore, tra cui il linfoma. “Poichè la percentuale di risposta alla monoterapia con un inibitore di checkpoint era piuttosto bassa, si sperava che l’associazione tra i due farmaci fosse in grado di produrre una risposta migliore nei pazienti con linfoma follicolare, linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) e leucemia linfocitica cronica (CLL)” ha proseguito Younes.
Allo scopo di studiare l’efficacia di questa associazione terapeutica, Younes e Collaboratori hanno eseguito uno studio a due fasi tra marzo 2015 e aprile 2017 su 141 pazienti.
Fase A dello studio
Lo scopo di questa fase era quello di definire la sicurezza di ibrutinib alla dose orale giornaliera di 420 mg nel CLL, nel linfoma follicolare e nel DLBCL, e alla dose di 560 mg nel linfoma follicolare e nel DLBCL, in associazione a nivolumab per via endovenosa alla dose di 3 mg/kg ogni due settimane. In questa fase sono stati arruolati 14 pazienti.
Dal momento che solo in un paziente è stata osservata una tossicità dose limitante che ha causato una iperbilirubinemia di grado 3, risolta in 5 giorni, è stato stabilito che la somministrazione di ibrutinib orale 420 mg o 560 mg in un’unica dose giornaliera e nivolumab ev ogni 14 giorni ha un profilo di sicurezza accettabile.
Fase B dello studio
In questa fase è stata studiata l’associazione dei due farmaci in quattro coorti di pazienti con l’obiettivo principale di stabilire la percentuale di pazienti che avevano ottenuto una risposta globale…”
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Fonte: “Linfoma non Hodgkin: efficacia di ibrutinib più nivolumab nei diversi sottotipi”, PHARMASTAR