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Insufficienza cardiaca – E’ un grave fattore di rischio nella chirurgia di elezione

Questa patologia cardiaca è da tempo associata, in chiruriga, a un maggior rischio di complicanze e decessi. Uno studio USA, condotto su 48 mila pazienti, ha evidenziato come anche nella forma asintomatica l’insufficienza cardiaca sia gravata di un più alto tasso di mortalità

(Reuters Health) –  I pazienti con insufficienza cardiaca, anche se stanno relativamente bene, hanno maggiori probabilità di morire dopo un intervento chirurgico rispetto a quelli con un cuore più sano. Per i pazienti affetti da insufficienza cardiaca con sintomi evidenti la chirurgia è da tempo associata a un maggior rischio di complicanze e decesso. Ma lo studio pubblicato da Jama offre nuove evidenze anche per i pazienti asintomatici.

Lo studio
I ricercatori – guidati da Sherry Wren, vice primario di chirurgia presso la Stanford University School of Medicine e primario di chirurgia generale presso il Palo Alto Veterans Health Care System – hanno analizzato i tassi di mortalità chirurgica a 90 giorni di quasi 48.000 pazienti con insufficienza cardiaca e circa 562.000 soggetti non affetti dalla patologia. Nessuno di essi era stato sottoposto a interventi d’urgenza o al cuore.

Durante lo studio, 2.635 persone con insufficienza cardiaca, il 5,5%, sono decedute entro 90 giorni dall’intervento, mentre nei soggetti che non presentavano insufficienza cardiaca si sono verificati 6.881 decessi, pari all’1,2%. La ricerca ha scoperto che i pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica avevano più del doppio delle probabilità di morire rispetto a quelli con un cuore più sano. Questo che per i pazienti con insufficienza cardiaca asintomatica era più alto del 53%…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Chirurgia di elezione. L’insufficienza cardiaca è un grave fattore di rischi”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=70969