Disturbi del neurosviluppo, movimenti distonici, le miotenie, PANDAS – Tic vocali e motori, possono avere origini organiche, emotive o ambientali
“Il professor Sergio Barbieri, neurologo e direttore dell’unità operativa complessa di neurofisiopatologia del Policlinico di Milano spiega il disturbo
Spasmi del viso, scrollata di spalle, ma anche suoni e colpi di tosse: i tic motori e vocali sono rapide contrazioni involontarie di alcuni muscoli, generalmente innocue, ma che possono compromettere la serenità di chi ne soffre.
«Il cosiddetto tic è una manifestazione con un ampio spettro di gravità e che può essere dovuta a diverse cause e proprio sull’eziologia possiamo distinguere quattro tipi di disturbi» .
nte dei tic, ma spasmi dovuti a pregressa paresi del nervo facciale».
Le basi neurali di questi disturbi coinvolgono le strutture dei gangli della base, aree cerebrali subcorticali coinvolte nel controllo del movimento. Il trattamento varia a seconda della natura dei disturbi, alcuni esacerbati dallo stress emotivo anche quando questo non è la causa, e a seconda del livello di interferenza con la vita quotidiana e lavorativa del soggetto. Quel che è certo, ammonisce il professor Barbieri, è che «raramente in età adulta i tic non hanno una causa organica e quindi vale la pena prestarvi attenzione e eseguire un approfondimento diagnostico».
Anche nei bambini i tic sono «movimenti muscolari ripetuti, improvvisi, senza ritmo stabilito, molto rapidi e che includono anche suoni e vocalizzazioni» spiega Anna Ogliari, psichiatra del San Raffaele di Milano e direttrice del Child in Mind Lab dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
«Le cause di questi disturbi del neurosviluppo non sono ancora del tutto note, ma sappiamo che hanno una componente genetica. A questa base biologica importante si aggiunge la componente ambientale che fa esordire il disturbo».
La diagnosi è comunque clinica e si fa quando il fenomeno perdura da almeno 12 mesi e ha un impatto tale sulla quotidianità da interferire con le attività dell’individuo.
L’esordio avviene generalmente in giovane età, tra i 4 e i 6 anni. A soffrirne sono fino al 20-30% dei bambini e ragazzi, ma nella maggior parte dei casi i tic tendono a scomparire con la crescita. Se la regressione non è spontanea, che fare? «Bisogna prestare attenzione in particolare in presenza di alcune co-morbidità, come ad esempio disturbi d’ansia; disturbi d’attenzione, iperattività e disturbi specifici dell’apprendimento (i cosiddetti Dsa); disturbi ossessivo-compulsivi» spiega la professoressa. Superati i 13-14 anni, poi, «bisogna prestare attenzione quando i tic si accompagnano a disturbi depressivi e dell’umore e all’eventuale abuso di sostanze a scopo lenitivo» spiega la professoressa che sottolinea come ogni intervento rivolto ai tic andrebbe accompagnato da trattamenti di tutte queste co-morbidità.
Infine, bisognerebbe valutare se l’esordio dei tic è conseguente a una sindrome da raffreddamento, perché si è visto che alla sua origine potrebbe esservi un’infezione da streptococco: «Pandas è l’acronimo che si riferisce a disordini neuropsichiatrici autoimmuni associati alle infezioni da streptococco, la cui eradicazione – spiega la professoressa Ogliari – nella maggior parte dei casi risolve la situazione».
La regola è, dunque, quella di rimanere in osservazione…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “I tic vocali e motori, possono avere origini organiche, emotive o ambientali”, LA STAMPA SALUTE