Assistenza domiciliare – Il suo ruolo in un sistema in evoluzione
“Con le cure a domicilio si riducono i costi dell’assistenza e si evitano le infezioni nosocomiali. Oltre ai benefici per il Servizio sanitario, migliora la qualità di vita del paziente che così può rimanere nel proprio contesto familiare. *IN COLLABORAZIONE CON VIVISOL
L’assistenza domiciliare rappresenta oggi un bene fondamentale sia per il paziente, spesso cronico e anziano, sia per il Servizio sanitario. Deve rappresentare uno degli obiettivi prioritari per garantire risposte appropriate alla complessità dei bisogni di salute emergenti.
Gli elementi oggettivi che fanno del domicilio il luogo ideale per l’assistenza e la cura dei pazienti cronici sono facilmente riassumibili. A domicilio si riducono i costi dell’assistenza, si evitano le infezioni nosocomiali che rappresentano una problematica clinica devastante per i pazienti fragili e, attraverso gli accessi continuativi, si riducono le riacutizzazioni dovute a una mancata o incompleta aderenza alla terapia prescritta. Oltre ai benefici oggettivi per il malato e il Servizio sanitario, vale la pena evidenziare la miglior qualità di vita per il paziente, che può rimanere nel proprio contesto sociale e familiare.
Il contesto
A fronte di un aumento significativo dell’aspettativa di vita – l’Italia è il secondo Paese più “vecchio” al mondo dopo il Giappone – non assistiamo al contemporaneo aumento degli anni in salute. La popolazione affetta da patologie croniche è aumentata di oltre il 30% e la comorbilità, ovvero la presenza di più malattie croniche, è ormai riscontrabile in un over 65 su due, spesso associata a condizioni di disabilità e fragilità. Se aggiungiamo che, in un contesto di scarso finanziamento pubblico (in Italia la spesa in sanità sia in rapporto al Pil sia procapite è tra le più basse d’Europa), oltre il 70% delle risorse destinate al Ssn sono assorbite dalla popolazione affetta da patologie croniche, risulta chiaro che le prospettive sulla tenuta e sulla sostenibilità del sistema diventano allarmanti.
Le sfide del prossimo futuro
Per gestire queste “nuove epidemie”, come l’Oms definisce le cronicità, sono sempre più necessari nuovi approcci metodologici alla cura e all’assistenza che impongono al Ssn di ripensare la sua organizzazione e la sua capacità di erogare servizi, sperimentando nuove formule basate sulla gestione integrata e multidisciplinare di percorsi assistenziali che valorizzino i contributi dei vari attori e dei vari setting assistenziali lungo il continuum di cura del paziente.
A fronte, quindi, di una sempre più crescente domanda di assistenza sanitaria a lungo termine (Long term care), risulta evidente che la sfida di maggior rilievo per il Servizio sanitario del prossimo futuro è rappresentata dallo sviluppo dell’assistenza territoriale e dall’evoluzione dei suoi modelli di cura, di cui il domicilio rappresenta uno degli ambiti di maggior sviluppo. Pur con le consuete differenze regionali, questi modelli stanno evolvendo da un’organizzazione verticale ospedale-centrica a un modello traversale e integrato tra diversi soggetti (ospedale-territorio-domicilio) che possa garantire la presa in carico del paziente cronico, dalla prevenzione alla cura sino alla riabilitazione e all’assistenza.
Cure e assistenza domiciliare: il ruolo degli Homecare service provider
L’assistenza domiciliare, oltre alla componente prettamente sanitaria dell’insieme dei trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, comprende una serie di servizi e tecnologie medicali imprescindibili per la continuità della cura post-dimissione di numerose patologie croniche. A domicilio sono erogati, fra gli altri, servizi come l’ossigenoterapia a lungo termine, la ventilazione meccanica (invasiva e non invasiva), la nutrizione artificiale domiciliare e la dialisi domiciliare…”
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Fonte: “Il ruolo dell’assistenza domiciliare in un sistema in evoluzione”, ABOUTPHARMA