Artrite reumatoide – Terapia biologica più efficace se avviata al momento giusto
“Nei pazienti con artrite reumatoide trattati con farmaci biologici antireumatici modificanti la malattia, la strategia terapeutica deve tenere conto di parametri come lo stadio della malattia, il punteggio a 18 mesi dell’Health Assessment Questionnaire e il Larsen grade delle articolazioni all’inizio del trattamento, in quanto predittivi della progressione radiografica del danno alle grandi articolazioni dopo 3 o 4 anni di terapia. Sono i risultati di uno studio appena pubblicato su Modern Rheumatology
Gli esiti dell’analisi indicano che i bDMARD possono essere più efficaci se avviati prima che lo stadio della malattia e il Larsen grade superino il livello III e che i medici dovrebbero sviluppare una strategia terapeutica per evitare che il punteggio HAQ superi il valore di 1,0 durante il trattamento.
Esiste infatti una “finestra di opportunità” in cui i pazienti sono più suscettibili ai benefici del trattamento nella fase iniziale della malattia rispetto allo stadio avanzato al fine di arrestarne la progressione, poiché il danno articolare sembra essere più frequente durante l’insorgenza della malattia. Una volta determinata la diagnosi, il ritardo nell’avvio del trattamento è associato a un aumento del danno articolare e a una riduzione della remissione senza farmaci.
Nonostante il danno alle grandi articolazioni come spalla, gomito, anca, ginocchio e caviglia abbia un impatto sostanzialmente maggiore sull’abilità funzionale rispetto al coinvolgimento delle piccole articolazioni della mano e del piede, le prime non vengono monitorate di routine per i danni progressivi nei pazienti con artrite reumatoide. Lo studio si proponeva di supplire alla carenza informazioni sui risultati di follow-up a lungo termine della progressione radiografica del danno alle grandi articolazioni durante il trattamento con farmaci antireumatici biologici modificanti la malattia.
La terapia va avviata al momento giusto
L’analisi ha riguardato 71 soggetti con artrite reumatoide in trattamento con bDMARD da 3 o 4 anni o che avevano raggiunto la sospensione del trattamento (uno stato “biologic free”). L’età media e la durata media della malattia all’inizio della terapia erano rispettivamente di 62,4 anni e 10,8 anni. I ricercatori hanno valutato 314 articolazioni, tra cui spalle, gomiti, fianchi, ginocchia e caviglie. Per determinare la presenza di una progressione radiografica del danno (RPD, radiographic progression of damage), hanno confrontato le radiografie delle articolazioni prima e dopo il trattamento.
I ricercatori hanno osservato RPD in 24 pazienti (33,8%) e 34 articolazioni (10,8%). Le articolazioni che presentavano un LG ≥III avevano percentuali di RPD significativamente più elevate rispetto a quelle con LG di grado I e II…”
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Fonte: “Artrite reumatoide, terapia biologica più efficace sul danno alle grandi articolazioni se avviata al momento giusto”, PHARMASTAR