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Sindrome di Brugada – Scoperti i meccanismi che determinano rischio di aritmie fatali

Arezzo – Un importante studio della Cardiologia dell’ospedale San Donato di Arezzo è stato appena pubblicato sulla più importante rivista cardiologica mondiale, Journal of the American College of Cardiology.
I cardiologi aretini hanno scoperto i meccanismi che determinano il rischio di aritmie fatali nei pazienti affetti da sindrome di Brugada, una malattia rara del cuore che può causare la morte cardiaca improvvisa, soprattutto in soggetti giovani altrimenti considerati completamente sani.

“Sin dalle prime descrizioni agli inizi degli anni ’90 la sindrome di Brugada – spiega Maurizio Pieroni, responsabile dello studio scientifico e dell’ambulatorio cardiomiopatie e malattie cardiache rare – è stata considerata un disturbo esclusivamente dell’impianto elettrico del cuore, legata ad alterazioni genetiche dei canali ionici senza alterazioni del cuore e del muscolo cardiaco. Abbiamo invece dimostrato che importanti alterazioni del muscolo cardiaco sono presenti nella maggior parte dei pazienti e sono alla base delle alterazioni elettriche e delle aritmie mortali. Abbiamo rilevato una mappatura elettrica del cuore, evidenziando delle aree elettricamente anomale e prelevandone dei campioni di muscolo cardiaco. L’esame di queste parti al microscopio ha evidenziato che in oltre il 75% dei casi è presente un’infiammazione del muscolo cardiaco e che tale infiammazione è maggiormente presente tanto più sono estese le aree elettricamente anomale”.

Tra tutti i soggetti con sindrome di Brugada, fortunatamente solo la minoranza va incontro ad aritmie fatali.

“La grande sfida per il cardiologo – continua Pasquale Giovanni Notarstefano responsabile della Aritmologia e co-responsabile dello studio – è proprio individuare, tra tutti i soggetti asintomatici ma con un elettrocardiogramma diagnostico, quelli maggiormente a rischio di aritmie gravi, e che necessitano quindi di essere protetti con l’impianto di un defibrillatore. Questo studio accende una nuova luce su questa area di rischio ad ora non completamente definita. La propensione ad avere aritmie gravi potrebbe aumentare con l’aumentare dell’estensione dell’area elettricamente anomala ed in presenza di infiammazione del muscolo cardiaco, gettando quindi le basi per un nuovo modo di definire il rischio aritmico di questi pazienti”..:”

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Fonte: “Sindrome di Brugada, scoperti i meccanismi che determinano il rischio di aritmie fatali”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/sindrome-di-brugada-scoperti-i-meccanismi-che-determinano-il-rischio-di-aritmie-fatali/