Cancro – Medicine complementari molto usate nei pazienti oncologici, ma occorre cautela
“Fra i malati di cancro, non sono pochi coloro che ricorrono alla medicina alternativa e complementare: secondo alcune stime almeno la metà di essi si avvale anche di queste terapie prima e durante il trattamento antitumorale. Tuttavia, occorre maggiore cautela, perché secondo due lavori che saranno presentati al congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO), a Monaco di Baviera, alcune di queste terapie potrebbero alterare l’effetto del trattamento antitumorale e potrebbero dare luogo a interazioni farmacologiche
Nel secondo studio, invece, si è visto che tra i pazienti sottoposti a chemioterapia o trattati con inibitori delle tirosin-chinasi (TKI), il 18% ha mostrato interazioni farmaco-farmaco importanti, tali da richiedere un intervento farmacologico, e, di queste, il 29% è risultato associato a terapie complementari.
Commentando i dati, Markus Joerger, dell’Ospedale Cantonale di San Gallo, in Svizzera, ha spiegato che la percezione che tutti i trattamenti alternativi e complementari siano a basso rischio rappresenta un grosso problema. “I pazienti tendono a credere che integratori o erbe siano generalmente sicuri, ma non sono privi di rischi” afferma l’esperto in una nota. “Nella pratica quotidiana, se il clinico non sa cosa stia prendendo il suo paziente come terapia alternativa o complementare, il rischio di interazioni tra farmaci può aumentare in modo significativo e avere un impatto sugli outcome clinici”.
Le informazioni sui rischi delle terapie alternative e complementari sono insufficienti
Nel primo studio, un team della clinica universitaria di Mannheim, in Germania, ha condotto una survey per valutare l’utilizzo della medicina alternativa e complementare da parte di 125 pazienti ambulatoriali in cura presso la Sarcoma Unit dell’Interdisciplinary Tumor Centre dell’università tedesca. I pazienti avevano un sarcoma confermato dalla biopsia (nel 59% dei casi) oppure tumori stromali gastrointestinali (GIST, nel 23% dei casi) o tumori desmoidi (nel 18% dei casi).
Per la loro indagine, i ricercatori hanno utilizzato un questionario trasversale strutturato, validato precedentemente in pazienti con melanoma e cancro al seno, coprendo un’ampia gamma di medicine complementari, fra cui integratori vitaminici o minerali, erbe cinesi o medicinali, omeopatia, agopuntura, meditazione, yoga e Tai Chi, ma anche cambiamenti delle abitudini alimentari, come il passaggio a una dieta chetogenica o vegana.
Complessivamente, il 51% dei partecipanti ha dichiarato di aver fatto ricorso alla medicina alternativa e/o complementare nel corso della vita e il 15% di averne usufruito solo dopo la diagnosi del cancro, in parallelo con i trattamenti standard antitumorali…”
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Fonte: “Medicine complementari molto usate nei pazienti oncologici, spesso inconsapevoli dei potenziali rischi”, PHARMASTAR