Retinopatia Diabetica ed Edema Maculare diabetico – Studio per “misurare” consapevolezza di vivere con queste patologie
“L’importanza di una diagnosi precoce e di trattamenti adeguati dispensati correttamente;
Come affrontare la mancanza di informazione e le disuguaglianze nei servizi alle persone con diabete
Sono stati recentemente presentati alla stampa i risultati di “DR Barometer”, uno studio condotto su circa 7.000 persone adulte affette da diabete e su operatori sanitari di 41 Paesi del mondo, in cui viene evidenziata la necessità urgente di mettere in atto percorsi chiari per la cura dei pazienti e di avere sistemi sanitari attivi e pro-attivi, per prevenire inutili perdite di vista associate al diabete.
Lo studio, che ha visto la collaborazione di esperti della International Federation on Aging (IFA), dell’International Diabetes Federation (IDF), dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB) e di Bayer, ha messo in evidenza che, nonostante la perdita della vista sia temuta due volte tanto rispetto ad altre complicazioni comuni del diabete (comprese le malattie cardiovascolari e l’ictus), solo un quarto dei diabetici parla con il proprio medico dei problemi della vista e molti di essi si presentano quando i problemi visivi sono già conclamati.
Il vero impatto della DR (Retinopatia Diabetica) e del DME (Edema Maculare Diabetico) è stato chiaramente messo in evidenza in tutto lo studio “DR Barometer”: il 79% delle persone con DR o DME dichiara che la perdita della vista rende difficili attività come guidare, andare al lavoro e portare a termine mansioni domestiche essenziali. Inoltre, per il 20% di essi, i problemi di visione rendono più complessa anche la gestione della malattia primaria (il diabete).
“Il nome dello Studio dà già un’idea di cosa si voglia osservare – dichiara il Professor Paolo Lanzetta, Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Udine – Si vuole avere una sorta di “misurazione” – come un vero e proprio barometro – della consapevolezza di cosa significhi avere una retinopatia diabetica e conseguentemente, quali sono le barriere rispetto all’accesso alla diagnosi della patologia ed eventualmente alle terapie”.
“Si tratta – continua Lanzetta – di uno studio molto innovativo, perché è basato oltre che su parametri quantitativi, anche e soprattutto su dati qualitativi, in grado di rilevare il punto di vista delle persone con diabete da un lato, e quello degli operatori sanitari dall’altro, con valutazioni ad esempio sulla qualità della vita, sul “percepito” sulla consapevolezza del problema”.
“I problemi agli occhi – aggiunge il Dottor Albino Bottazzo, Presidente FAND (Associazione Italiana Diabetici) – sono una complicanza che limita moltissimo la qualità di vita di un paziente diabetico. La retinopatia diabetica è l’anticamera di quella che domani potrebbe diventare cecità. Il paziente avverte in modo molto forte questa problematica, anche se la formazione e l’informazione degli specialisti diabetologi non è sempre adeguata. I nostri diabetologi – continua Bottazzo – pensano più ad altre conseguenze, come le coronaropatie, le neuropatie, ma la retinopatia diabetica è la prima complicanza a manifestarsi.”
“Parlando di prevenzione della patologia – aggiunge Lanzetta – come prima cosa è indispensabile prevenire il diabete nell’adulto con una radicale modifica del proprio stile di vita. Ma se il diabete fosse già conclamato, è fondamentale recarsi da un oculista per escludere o meno il problema della retinopatia diabetica, che è anche una buona misura di quanto bene o male funzioni il nostro organismo e altri distretti. In sostanza – conclude Lanzetta – è necessario creare consapevolezza che la retinopatia diabetica sia la prima complicanza del diabete mellito, che è causa significativa di cecità, se non adeguatamente trattata, ed è un segnale di allarme per l’insorgenza di altre complicanze cardio-cerebro-vascolari, che possono avere esiti infausti.”…”
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Fonte: “Retinopatia Diabetica ed Edema Maculare diabetico: uno Studio per “misurare” la consapevolezza di vivere con queste patologie”, PHARMASTAR