Epatite C – In Italia ancora 270/330 mila pazienti da curare
“Di questi circa 200 mila sono pazienti con diagnosi già effettuata in attesa del trattamento mentre ammonterebbero a un numero variabile stimato tra 71 e 130mila i sieropositivi che non sanno di esserlo. Da oggi disponibile l’indagine aggiornata sulle stime di prevalenza dell’ epatite C nel nostro paese realizzata da EpaC onlus. I pazienti da curare presenti nelle strutture autorizzate sono sempre meno, ma ancora tanti sono i malati presenti in micro e macro bacini da indirizzare e avviare a terapia
25 SET – Gli italiani con diagnosi nota di epatite C e in attesa di essere curati sono nettamente diminuiti, ma secondo le stime aggiornate di EpaC onlus sono ancora circa 200mila i pazienti da indirizzare verso una cura definitiva. A questi vanno sommati altri 100mila pazienti (media 71-130mila) che ancora non hanno scoperto l’infezione (il cosiddetto sommerso).
Queste sono le stime contenute nell’indagine “Epatite C: stima del numero di pazienti con diagnosi nota e non nota residenti in Italia”, realizzato dall’associazione di pazienti EpaC Onlus in collaborazione con il Eehta del Centro di Studi Economici e internazionali (Ceis) dell’Università Tor Vergata di Roma.
Una sintesi dell’indagine, realizzata grazie al contributo incondizionato della Gilead Sciences, è stata pubblicata oggi sul sito di EpaC e rappresenta un aggiornamento della precedente indagine svolta dell’associazione del 2015.
“Le nostre indagini di prevalenza non pretendono di essere l’unico punto di riferimento nazionale sulla quantificazione realistica dei pazienti ancora da curare, ma certamente possono essere messe a confronto con altre stime effettuate con metodi diversi, al fine di offrire ai decisori la possibilità di operare scelte ragionate e definire piani nazionali e regionali di eliminazione di epatite C, così come raccomandato dall’OMS”, afferma Ivan Gardini, Presidente di EpaC Onlus…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Epatite C. In Italia ci sono ancora 270/330 mila pazienti da curare”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=65965