Crohn con fistola perianale – Approccio multimodale per ridurre ricorso a chirurgia
“Utilizzando un approccio multimodale che include una combinazione di terapie mediche e l’intervento chirurgico, è possibile migliorare i risultati nei pazienti con malattia di Crohn (CD) con fistola perianale. E’ quanto evidenziato da una ricerca pubblicata in Alimentary Pharmacology & Therapeutics
Shaji Sebastian, dell’ inflammatory bowel disease unit at Hull & East Yorkshire Hospitals nel Regno Unito, e colleghi hanno scritto che anche con i progressi nei trattamenti per il CD, la probabilità cumulativa di sviluppare fistole perianali (CD-pAF) è rimasta costante al 16,9% e al 28,3% a 10 e 20 anni dopo la diagnosi, rispettivamente.
“Nonostante l’introduzione strategie più efficaci per il CD luminale, i pazienti con CD-pAF presentano ancora scenari clinici impegnativi o non rispondendo agli approcci terapeutici o non riuscendo a sostenere le risposte in coloro che inizialmente migliorano seguendo terapie con farmaci anti fattore di necrosi tumorale “, hanno scritto i ricercatori.
“Gli approcci gestionali per i pazienti CDpAF rimangono uno dei maggiori bisogni insoddisfatti nel CD” hanno aggiunto gli autori.
In uno studio multinazionale e multicentrico, Sebastian e colleghi hanno cercato di esplorare l’impatto del trattamento multimodale nei pazienti CD-pAF sui tassi di recidiva e la necessità di ripetere l’intervento.
Su 253 pazienti totali, il 65% ha subito un approccio multimodale che comprendeva una combinazione di trattamenti medici, tra cui anti-TNF, immunomodulatori e antibiotici e un approccio chirurgico che includeva l’esame in anestesia e il drenaggio al momento della diagnosi…”
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Fonte: “Malattia di Crohn con fistola perianale, approccio multimodale per ridurre ricorso alla chirurgia”, PHARMASTAR