Malattie rare – Porfirie epatiche acute (AHP), completato arruolamento pazienti in studio di fase III su ‘givosiran’
“Si è conclusa la fase di arruolamento dei pazienti nello studio di fase III ENVISION condotto per valutare efficacia e sicurezza di givosiran in soggetti con porfirie epatiche acute. Lo ha reso noto Alnylam attraverso un comunicato stampa
In totale sono stati arruolati 94 pazienti provenienti da 36 centri in 18 Paesi. I primi risultati ad interim del trial sono attesi per la fine di settembre mentre i risultati preliminari relativi all’endpoint primario di riduzione del numero di attacchi di malattia dopo sei mesi di trattamento sono attesi per il 2019.
Lo studio ENVISION è un trial randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, multicentrico, che valuterà efficacia e sicurezza di givosiran in pazienti con diagnosi documentata di porfirie epatiche acute. I pazienti verranno randomizzati 1:1 a ricevere 2,5 mg/kg di givosiran o placebo per via sottocutanea, somministrati una volta al mese, per un periodo di sei mesi. L’endpoint primario dello studio è il tasso annuale di attacchi di porfiria che necessitano di ospedalizzazione, cure urgenti o somministrazione di emina per un periodo di sei mesi.
L’analisi ad interim dello studio valuterà la riduzione del biomarcatore ALA nelle urine in circa 30 pazienti dopo tre mesi di trattamento, considerata un endpoint surrogato ragionevolmente associato a un possibile beneficio clinico. Gli endpoint secondari includeranno la riduzione dei sintomi della malattia, come dolore, nausea, fatigue e l’impatto sulla qualità di vita.
Tutti i pazienti che completeranno i sei mesi di trattamento saranno eleggibili per una fase di estensione open label dello studio e riceveranno givosiran per circa 30 mesi.
Givosiran
Givosiran, molecola che agisce con un meccanismo d’azione denominato RNA interference (RNAi), è in grado di ridurre in maniera rapida, duratura e dose dipendente i livelli epatici di ALA-sintetasi 1(ALAS1), proteina responsabile della formazione dell’acido aminolevulinico, coinvolto nella sintesi dell’eme. In questo modo si ottiene una corrispondente diminuzione sia di (ALA), il principale metabolita intermedio responsabile delle manifestazioni della malattia, sia del porfobilinogeno (PBG), altro intermedio neurotossico del metabolismo dell’emoglobina e precursore della porfirina. In tal modo givosiran previene o diminuisce significativamente gli attacchi gravi e potenzialmente letali caratteristici della patologia, controlla i sintomi e riduce il carico di malattia.
Informazioni sulle porfirie epatiche acute (AHP)
Le AHP appartengono a una famiglia di malattie genetiche rare, potenzialmente letali, con sintomi debilitanti cronici, che si traducono in una qualità di vita significativamente ridotta.
Se ne riconoscono 4 tipi…”
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Fonte: “Porfirie epatiche acute: completato l’arruolamento dei pazienti in uno studio di fase III su givosiran”, PHARMASTAR