Cancro renale avanzato – Commissione europea ha approvato ‘cabozantinib’ come trattamento in prima linea
“La Commissione europea ha approvato l’impiego di cabozantinib (20, 40 e 60 mg) nel trattamento di prima linea di pazienti adulti con carcinoma a cellule renali a rischio di progressione ‘intermediate o poor'” secondo l’IMDC (International Metastatic Renal Cell Carcinoma Database Consortium)
Questa approvazione segue quella del settembre 2016 nel trattamento del carcinoma a cellule renali avanzato dopo una precedente terapia target verso il VEGF.
Giuseppe Procopio, responsabile dell’Unità Genitourinaria della Fondazione Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha dichiarato: «Il valore del trattamento con cabozantinib è stato confermato dai dati generati dagli studi clinici e dal 2016 i medici ne hanno visto le potenzialità anche nel trattamento di pazienti che seguono una terapia mirata al VEGF. Per entrambe queste ragioni, i medici saranno lieti di avere presto accesso a questa nuova opzione di trattamento di prima linea per pazienti con RCC avanzato, a rischio ‘intermediate o poor’”».
L’approvazione si basa sullo studio CABOSUN, che ha dimostrato un prolungamento della sopravvivenza libera da progressione (PFS) con cabozantinib in pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato a rischio intermediate o alto e naïve alla terapia.
Cabozantinib rappresenta la prima e unica monoterapia a dimostrare una efficacia clinica superiore a sunitinib in pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato a rischio intermediate o poor naïve alla terapia.
Cabozantinib: un TKI di nuova generazione attivo anche contro MET e AXL
Cabozantinib appartiene alla categoria degli inibitori delle tirosin chinasi, ma, a differenza di sunitinib, che ha come bersaglio unicamente i recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), cabozantinib inibisce anche le proteine MET e AXL.
Sia MET sia AXL sembrano essere associate alla progressione tumorale e, soprattutto, modelli animali mostrano che lo sviluppo della resistenza agli inibitori del VEGFR come sunitinib può essere mediata da AXL e MET.
Lo studio CABOSUN
Il 23 maggio 2016 Exelixis ha annunciato che lo studio CABOSUN aveva raggiunto l’endpoint primario, dimostrando un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della PFS rispetto a sunitinib in pazienti con carcinoma a cellule renali avanzato a rischio intermediate o poor secondo i criteri IMDC (International Metastatic RCC Carcinoma Database Consortium), determinati con valutazione dello sperimentatore…”
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Fonte: “Cancro renale avanzato: approvazione europea per cabozantinib in prima linea”, PHARMASTAR