Diabete – ‘Canakinumab’ non riduce insorgenza malattia nei pazienti con pre-diabete
“Nuovi risultati dello studio CANTOS mostrano che nessuna delle tre dosi di canakinumab testate è risultata in grado di ridurre l’insorgenza di nuovi casi di diabete nei pazienti con pre-diabete, e ha mostrato una diminuzione significativa solo temporanea dei livelli di emoglobina A1c (HbA1c)
E’ quanto emerge da una relazione presentata al congresso annuale dell’American College of Cardiology (ACC) a Orlando, Florida e pubblicata contemporaneamente sul Journal of the American College of Cardiology.
La scorsa estate lo studio CANTOS era stato presentato al congresso dell’ESC dove aveva destato enorme impressione per la dimostrazione che canakinunab, un anticorpo monoclonale anti IL-1 fino ad allora usato solo per rarissime malattie infiammatorie, aveva ridotto l’incidenza di infarti in soggetti a rischio cardiovascolare non adeguatamente controllati con le statine.
Nello studio CANTOS è stata osservata una riduzione del 15% dei reinfarti e del 30% del numero di pazienti che hanno richiesto una angioplastica. Tutto questo è stato ottenuto senza modificare i livelli di colesterolo ma semplicemente abbassando la risposta infiammatoria.
Lo studio CANTOS (Canakinumab Antiinflammatory Thrombosis Outcomes Study) ha randomizzato 10.061 pazienti, con precedente infarto del miocardio (IM) e proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) ≥2 mg/L, a placebo o canakinumab a dosi di 50 mg, 150 mg o 300 mg per via sottocutanea una volta ogni tre mesi…”
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Fonte: “Diabete, canakinumab non previene l’insorgenza della malattia nei pazienti con pre-diabete”, PHARMASTAR