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Diabete di tipo 1 – Indizi virali

Quattro virus ospiti abituali dei pesci sono in grado di indurre la produzione di molecole molto simili all’insulina. La scoperta può portare a una migliore comprensione dei meccanismi biologici all’origine del diabete di tipo 1, di altre malattie metaboliche e autoimmuni e anche del cancro

Quattro virus in grado di indurre le cellule infettate a produrre ormoni simili all’insulina. Li hanno scoperti ricercatori del Joslin Diabetes Center e dell’Università dell’Indiana, che firmano un articolo sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, aprendo la strada a una spiegazione dei meccanismi responsabili dello sviluppo del diabete di tipo 1, ma non solo.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune causata dall’attacco del sistema immunitario alle cosiddette cellule beta che nel pancreas producono l’insulina. Se i peptidi insulino-simili (ossia frammenti di proteine simili a parti dell’insulina) prodotti dai virus penetrano nell’organismo, possono essere riconosciuti come elementi estranei, potenzialmente pericolosi, da parte del sistema immunitario, che scatena così una reazione distruttiva contro di essi. Data l’estrema somiglianza di questi frammenti con l’insulina, la reazione immunitaria può facilmente estendersi anche contro le cellule del pancreas che la producono, un processo che porta al diabete di tipo 1.

Nel pancreas le cellule beta produttrici di insulina si raggruppano in piccoli ammassi detti isole di Langerhans circondati da altri gruppi di cellule, detti acini, che secernono numerosi enzimi. (© BSIP / AGF)

Lo studio è partito dall’analisi di grandi banche dati che contengono sequenze genomiche virali. Emrah Altindis del Joslin Diabetes Center e colleghi hanno scoperto che nel genoma di quattro virus erano presenti sequenze genetiche molto simili a quelle che nel nostro organismo presiedono alla produzione di insulina. Per scoprire se questi virus potessero essere attivi nei mammiferi, i ricercatori hanno sintetizzato questi peptidi virali insulino-simili (VILP), che poi sono stati in grado di legarsi ai recettori cellulari per l’insulina e per un ormone strettamente correlato chiamato IGF-1 (fattore di crescita insulino-simile 1). Inoltre, l’analisi delle banche dati dei virus trovati nell’intestino umano ha mostrato che gli esseri umani sono esposti a questi microrganismi.

“Questi virus sono noti per infettare pesci e anfibi, ma non per infettare gli esseri umani”, ha detto Ronald Kahn, sempre del Joslin, che ha preso parte allo studio. “Tuttavia, è possibile che gli esseri umani siano esposti a essi anche solo mangiando pesce. Finora nessuno ha verificato direttamente se in alcune condizioni questi virus possano infettare le nostre cellule o essere assorbiti almeno parzialmente attraverso l’intestino.”

La scoperta potrebbe avere anche ricadute positive. Da un lato, osservano i ricercatori, sfruttando i VILP è possibile pensare allo sviluppo di procedure di desensibilizzazione che permettano di bloccare la risposta immunitaria. (La desensibilizzazione è una procedura per combattere le reazioni allergiche, che sono mediate dal sistema immunitario, in cui è prevista una lenta e graduale somministrazione della sostanza allergenica fino a raggiunge la tolleranza a essa)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Indizi virali per il diabete di tipo 1”, Le Scienze

Tratto dahttp://www.lescienze.it/news/2018/02/20/news/virus_peptidi_insulina_reazione_immune_finire-3870641/