Malattie rare – Studenti in laboratorio per conoscerle e curarle (per gioco)
“Parte l’iniziativa della Fondazione Telethon realizzata da Pearson Italia. L’obiettivo è introdurre i ragazzi in un laboratorio virtuale con un percorso diagnosi-terapia, nella sede dell’istituto a Pozzuoli
Non è semplice comprendere cosa sono le malattie rare. Perché sono migliaia, ciascuna rappresentata da un numero molto esiguo di pazienti (a volte anche uno soltanto), diverse l’una dall’altra. Però hanno una caratteristica comune, dipendono da uno o più geni, i tasselli che compongono il nostro genoma e ci rendono così come siamo. La rarità può essere un grande problema se ha origine in un gene difettoso, cioè che funziona male.
Porte Aperte
Tutto questo verrà spiegato in modo diverso ma molto semplice agli alunni delle scuole coinvolte nell’iniziativa «Porte Aperte» presentata venerdì 1 dicembre. Un laboratorio di ricerca virtuale che condurrà i ragazzi al centro di un’avventura. Si comincia dalla diagnosi per finire con le terapie. La novità è un kit «Geni in gioco» realizzato da Pearson Italia per la Fondazione Telethon che accoglie le classi nell’istituto di genetica e medicina di Pozzuoli, il Tigem. I ragazzi possono immedesimarsi nel ruolo di scienziati che si muovono all’interno di un laboratorio virtuale.
Tablet e smartphone
Un modo divertente e stimolante e chissà che a qualcuno di loro non venga il desiderio di trovarsi da grandi in un laboratorio vero con tanto di camice. Il tutto avviene impugnando un tablet, uno smartphone o un computer. Col kit si naviga nel mondo della biologia di base, genetica e anatomia, sollecitati da semplici domande e stimolati da spunti di approfondimento. Non solo medicina. Avere una malattia rara significa a volte essere solo, non contare nulla o poco per la società, non essere capito dai medici che stentano a fare la diagnosi corretta. Significa spesso non potersi curare perché non esistono terapie efficaci.
27 malattie genetiche
I progetti educativi di Telethon rientrano in un protocollo di intesa siglato con la Fondazione e il Ministero dell’Istruzione…”
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Fonte: “Studenti in laboratorio per conoscere e curare (per gioco) le malattie rare”, CORRIERE DELLA SERA / SCUOLE MEDIE