Diabete e obesità – In un anno, 800.000 nuovi casi di tumore
“Il tumore è sempre più curabile, ma la prevenzione resta il mezzo più importante per combatterlo. E parlando di fattori di rischio, immediato è pensare alle responsabilità del fumo; molto meno a quelle di diabete e obesità, nonostante le loro dimensioni ormai pandemiche. Un lavoro pubblicato su Lancet Endocrinology & Metabolism apre finalmente gli occhi sul numero di tumori direttamente attribuibili a diabete e chili di troppo. Tanti, troppi per poter essere ignorati. E gli esperti chiedono interventi immediati
Sono stati quasi 800 mila i casi di cancro registrati nel 2012 in tutto il mondo, attribuibili direttamente al sovrappeso/obesità e al diabete. Un numero corrispondente al 5,6% di tutti i nuovi casi di tumore per quell’anno, molte migliaia dei quali evidentemente evitabili. A darne notizia sono gli autori di uno studio pubblicato su Lancet Endocrinology & Metabolism che hanno anche scorporato le responsabilità per singolo fattore di rischio: un elevato indice di massa corporea (BMI > 25) nel 2012 ha causato 544.300 nuovi casi di cancro, mentre al diabete ne sono riconducibili 280.100.
800 mila nuovi casi di tumore, attribuiti a fattori di rischio modificabili, rappresentano già una cifra ragguardevole, ma gli esperti mettono in guardia dal fatto che nei prossimi anni questi numeri sono destinati ad aumentare, vista la pandemia di diabete e di obesità e le previsioni epidemiologiche tragiche almeno da qui ai prossimi vent’anni.
Al momento nel mondo si contano 422 milioni di persone con diabete e oltre 2 miliardi di persone obese o in sovrappeso. Utilizzando le stime di prevalenza di diabete e obesità/sovrappeso per il 2025, gli autori dello studio prevedono un aumento di tumori attribuibili a questi due fattori di oltre il 30% nelle donne e del 20% tra gli uomini, rispetto alla prevalenza registrata nel 2002…”
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Fonte: “Diabete e obesità: in un anno hanno provocato 800.000 nuovi casi di tumore”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=56466