Rene Policistico Autosomico Dominante (ADPKD) – Il punto sulla patologia dopo il suo inserimento tra i Lea in un convegno a Roma
“L’ADPKD è stata riconosciuta di recente come malattia cronica e invalidante. Per analizzare l’impatto di questa patologia sulla qualità della vita degli oltre 24mila malati si sono riuniti esperti del settore in un convegno organizzato da MA Provider, su iniziativa della Senatrice Laura Bianconi e della Società Italiana di Nefrologia
24 OTT – L’ADPKD – acronimo di Rene Policistico Autosomico Dominante – è una patologia invalidante con un forte impatto sulla vita quotidiano e sulla sua qualità. Un convegno a Roma fa il punto sullo stato dell’arte, alla luce anche del recente inserimento della patologia fra i Livelli Essenziali di Assistenza come malattia cronica e invalidante.
Analizzare l’impatto della patologia sulla qualità di vita del malato. Con questo obiettivo, i massimi esperti del comparto salute si sono riuniti oggi al Convegno “ADPKD: innovativi percorsi gestionali a supporto del paziente, alla luce della revisione dei LEA e delle nuove evidenze scientifiche”, organizzato da MA Provider, su iniziativa della Senatrice Laura Bianconi e della Società Italiana di Nefrologia e realizzato grazie al contributo non condizionato di Otsuka Pharmaceutical.
“C’è un vero e proprio cambiamento nel percorso gestionale a supporto del paziente affetto da rene policistico autosomico dominante alla luce delle nuove evidenze scientifiche: possiamo parlare di vera e propria gestione integrata e multidisciplinare del paziente all’interno di un ambulatorio dedicato, con una maggiore sensibilità nel rapporto con il medico, che diviene molto più costante nei tempi e nei modi, dove le persone affette da ADPKD si sentono attori attivi e coscienti durante il proprio iter di cure”, dice Francesco Scolari, Professore di Nefrologia, Ospedale di Montichiari, Università di Brescia.
”Grazie alle nuove evidenze scientifiche è oggi possibile intervenire sul naturale decorso del rene policistico, caratterizzato da una progressiva perdita di funzione renale, contrariamente al passato, quando i provvedimenti terapeutici in questi pazienti si limitavano a controllare solo i sintomi clinici, come l’ipertensione arteriosa o le infezioni urinarie – aggiunge Stefano Bianchi, Segretario della Società Italiana di Nefrologia – La speranza è che anche grazie agli innovativi percorsi gestionali la maggior parte di questi pazienti possa non raggiungere quegli stadi avanzati della malattia renale che ancor oggi rendono necessario il ricorso alla dialisi ed al trapianto renale”…”
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Fonte: “Rene Policistico Autosomico Dominante. Il punto sulla patologia dopo il suo inserimento tra i Lea in un convegno a Roma”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=55090