Il ruolo dell’Unione Europea nella collaborazione internazionale nel quadro della ricerca sulle malattie rare
Un altro articolo pubblicato da Julkowska, Austin et al. in Gene Therapy descrive il ruolo che l’Unione Europea (UE) ha svolto nel promuovere la ricerca nel campo delle malattie rare. Secondo gli autori, l’UE ha compiuto enormi sforzi nel finanziamento della ricerca per le malattie rare, incoraggiando collaborazioni come la partecipazione al programma E-Rare, la creazione di Reti di Riferimento Europee per le malattie rare e le patologie complesse e l’avvio di una collaborazione tra il Consorzio Internazionale della Ricerca sulle Malattie Rare (IRDiRC) egli Istituti Nazionali di Sanità degli Stati Uniti.
Gli autori descrivono inoltre i diversi tipi di organizzazioni supportate dall’UE attraverso i Programmi Quadro (PQ). Gli autori forniscono dati statistici dettagliati sull’allocazione di fondi per ogni Paese attraverso i Programmi Quadro. Degna di nota è anche la partecipazione di Paesi Terzi alla ricerca sulle malattie rare durante il 7° PQ e Horizon 2020, con evidenti vantaggi, come imprese spin-off, nuove richieste di brevetti e pubblicazioni. Gli autori sottolineano inoltre il successo di ERA-Net E-Rare nel promuovere la ricerca nel campo delle malattie rare, attraverso il finanziamento difinanzia consorzi relativamente piccoli e incentrati sulla ricerca,. Si soffermano inoltre sull’impatto di IRDiRC, che ha portato a un’ulteriore centralizzazione degli sforzi e ha delineato obiettivi ambiziosi per tutti i portatori di interesse, grazie ai suoi attuali successi e le sue attività future.
Fonte: orphaNews Italia
Tratto da: http://www.orpha.net/actor/ItaliaNews/2017/170621.html