Nefrite lupica – Continuare o sospendere la terapia di mantenimento
“L’interruzione della terapia di mantenimento con farmaci immunosoppressori nei pazienti con nefrite lupica proliferativa in remissione si è dimostrata una pratica meno efficace rispetto a quelle di continuazione della terapia in termini di tassi di recidive, sia renali che di lupus eritematoso sistemico severo. Questo il responso del trial WIN-Lupus, uno studio multicentrico francese presentato nel corso dei lavori del congresso EULAR
Obiettivi e disegno dello studio
Lo studio, randomizzato e controllato, condotto in 28 centri dislocati sul territorio francese, si è proposto di determinare la durata ottimale della terapia di mantenimento con farmaci immunosoppressori nella nefrite lupica, verificando se la sospensione della terapia dopo 2-3 anni si associasse a risultati non inferiori a quelli osservati con la prosecuzione del trattamento in essere per altri 2 anni.
I partecipanti allo studio erano affetti da nefrite lupica di classe III o IV, con lesioni attive e trattamento pregresso con terapia immunosoppressiva di induzione a base di ciclofosfamide o mofetil micofenolato, insieme a idrossiclorochina e glucocorticoidi.
La terapia di mantenimento con immunosoppressori era a base di azatioprina o mofetil micofenolato, idrossiclorochina e, possibilmente, glucocorticoidi a dosi ridotte (al di sotto di 10 mg/die).
I 96 pazienti reclutati nello studio sono stati randomizzati nei due bracci seguenti:
– Prosecuzione della terapia di mantenimento (azatioprina o mofetil micofenolato per altri 2-3 anni, idrossiclorochina e, possibilmente, glucocorticoidi a basso dosaggio)
– Interruzione della terapia di manteninento per 3 mesi…”
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Fonte: “Terapia di mantenimento nella nefrite lupica: continuare o sospendere il trattamento? #EULAR2022”, PHARMASTAR