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Alzheimer – Pubblicazione del “Barometro Alzheimer”, documento che evidenzia le diverse priorità lungo tutto il percorso di diagnosi e di cura del paziente

di Comitato Scientifico Barometro Alzheimer

Un documento, realizzato da Deloitte in collaborazione con Biogen e con il supporto di un Comitato Scientifico composto da riferimenti autorevoli provenienti dal mondo clinico, sociale ed accademico, che mette a fuoco le diverse priorità lungo tutto il percorso di diagnosi e di cura del paziente con malattia di Alzheimer, anche alla luce di possibili interventi preventivi e future innovazioni terapeutiche che potrebbero ribaltare la prospettiva della malattia. IL DOCUMENTO

Nel 2017 l’Organizzazione mondiale della sanità ha varato il Global Action Plan on the Public Health Response to Dementia, fissando gli obiettivi globali in termini di diagnosi, supporto ai caregiver, ricerca ed innovazione e chiedendo ai Governi di varare piani integrati.

Al giro di boa del Piano (scadrà nel 2025), le demenze e la malattia di Alzheimer restano una priorità di sanità pubblica globale, come ricordato anche nelle conclusioni del recente G20 dei Ministri della Salute di Roma. I trend demografici in atto parlano chiaro: secondo le stime si prevede infatti che i casi di demenza – tra cui la forma più comune, ovvero l’Alzheimer – raddoppieranno entro il 2030, arrivando a 70 milioni, e triplicati entro il 2050.

Solo in Italia, nel 2019, sono stati stimati più di 1 milione di casi di demenza nella popolazione over 65 anni, con più di 600 mila malati di Alzheimer e più di 900 mila casi di Declino Cognitivo Lieve(MCI) negli over 60 anni. Una vera e propria epidemia silente, i cui effetti devastanti coinvolgono non solo i malati, ma anche i loro familiari e caregiver.

Sono circa 3 milioni le persone che in Italia sono attualmente coinvolte nell’assistenza, con conseguenze spesso gravi a livello psicologico: come rilevato da un rapporto del 2016 elaborato da Censis e AIMA, circa la metà dei caregiver di persone con Alzheimer intervistati ha dichiarato di soffrire di depressione.

Oltre alle inevitabili conseguenze che prendersi cura di una persona malata di demenza o di Alzheimer può comportare nello svolgimento della vita lavorativa, va considerato che l’80% del costo totale della malattia di Alzheimer – stimato intorno ai 15,6 miliardi di euro – è costituto in gran parte dagli oneri di assistenza sostenuti prevalentemente dalle famiglie.Uno scenario a dir poco allarmante, che fa luce sull’esigenza ineludibile di migliorare l’assistenza e i servizi per le persone colpite da demenza e per i loro familiari, all’interno dell’attuale iter di riforma e rafforzamento post-pandemico del nostro Servizio Sanitario Nazionale.

La pubblicazione del report Barometro Alzheimer costituisce un importante contributo in questo senso: il documento, infatti, mette a fuoco le diverse priorità lungo tutto il percorso di diagnosi e di cura del paziente con malattia di Alzheimer, anche alla luce di possibili interventi preventivi e futureinnovazioni terapeutiche che potrebbero ribaltare la prospettiva della malattia. Oggi, nessuna delle terapie farmacologiche disponibili permette di agire sui processi di danno cerebrale e impedire la progressione dei sintomi. Tuttavia, lerecenti evoluzioni della ricerca scientifica potrebbero permettere di individuare – già nel breve termine – nuovi trattamenti per contrastare la malattia nelle sue fasi precoci…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Barometro Alzheimer: una linea direttrice nel panorama complesso della gestione della patologia nel nostro Paese”, Quotidiano sanità

Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=103988/