Malattie del fegato – In arrivo nuove linee guida internazionali per una diagnosi precoce
“Viste le novità in ambito diagnostico sulle malattie epatiche come nuovi progressi per individuare potenziali cause dell’ipertensione portale causate da fattori correlati come obesità, alcolismo, epatiti, scorretto stile di vita, le società scientifiche internazionali stanno definendo nuove linee guida che tengono conto di metodologia diagnostica sempre meno invasiva. “I recenti progressi in ambito epatologico ci permettono di fissare come obiettivo prioritario la prevenzione, mediante l’identificazione del paziente a rischio attraverso l’uso di metodiche non invasive” sottolinea il Prof. Alessio Aghemo, Segretario AISF, Associazione Italiana per lo Studio del Fegato
Le nuove linee guida
Italia al centro degli studi scientifici della comunità degli epatologi a livello internazionale. Le società scientifiche di diverse aree del mondo, infatti, stanno definendo nuove linee guida per intervenire con metodi non invasivi nelle diagnosi precoci dell’ipertensione portale, primo stadio delle complicanze che interessano il fegato. L’ipertensione portale si presenta quando la pressione sanguigna nella vena porta (la vena di grosso calibro che trasporta il sangue dall’intestino al fegato) diventa troppo elevata. È una conseguenza della cirrosi che provoca sanguinamento, ascite, accumulo di liquido a livello addominale.
Ipertensione portale: cause, rischi e campanelli di allarme
L’ipertensione portale può restare a lungo asintomatica prima di manifestare i suoi effetti. Per questo il tema della prevenzione è particolarmente importante, viste anche le conseguenze che può provocare.
“Le cause più comuni dell’ipertensione portale sono riconducibili alla cirrosi, provocata da epatiti, da abuso di alcol o da steatosi epatica non alcolica (Non Alcoholic Fatty Liver Disease, NAFLD), un accumulo anomalo di cellule grasse causato da obesità, problemi nel metabolismo, diabete, livelli elevati di lipidi (trigliceridi e colesterolo) nel sangue, tossine, alcuni farmaci – sottolinea il Prof. Alessio Aghemo, Segretario Nazionale AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato – Il fenomeno può rimanere nascosto, ma le conseguenze per il fegato nel lungo periodo possono essere l’epatocarcinoma (tumore del fegato), l’emorragia digestiva (rottura delle varici), l’ascite (comparsa di liquido a livello addominale), l’ittero (eccesso di bilirubina nel sangue). Sono complicanze che vanno identificate per tempo per adeguati trattamenti, oltre che possibilmente evitate. Nonostante l’assenza di sintomi, situazioni come obesità, eccessivo consumo di alcol, epatiti, scorretto stile di vita vanno considerate come un campanello d’allarme che deve indurre il paziente a fare analisi più approfondite da cui si può evincere il potenziale pericolo”…”
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Fonte: “Malattie del fegato, a breve nuove linee guida internazionali per una diagnosi precoce”, PHARMASTAR