Osteoartrosi e lombosciatalgia – Come identificare la tipologia di dolore
““Osteoartrosi e lombosciatalgia sono patologie di frequente riscontro nell’ambulatorio di medicina generale così come dimostrato da numerosi dati presenti in letteratura ma anche da uno studio importante effettuato dalla SIMG che è lo studio IPSE (Italian Pain reSearch) che mette in evidenza come la maggior parte degli accessi agli ambulatori della medicina generale avvenga per il problema clinico dolore. Le patologie più rappresentate anche in questo studio erano quelle osteomuscolari con particolare riguardo alla lombalgia e all’osteoartrosi” ha evidenziato la dr.ssa Lucia Muraca, ASP Catanzaro; componente del Gruppo di studio nazionale SIMG Terapia del Dolore e Cure palliative durante un simposio dedicato a tale argomento inserito nel programma del congresso SIMG 2021
Da qui l’esigenza di avere determinate competenze per un approccio al paziente con dolore che deve avere già il medico di medicina generale (MMG), primo punto di riferimento del paziente con dolore. Il tema dolore è molto caro alla SIMG, infatti un gruppo di MMG, supportati dal dr. Cesare Bonezzi e dal prof. Diego Fornasari, hanno ideato un metodo clinico per la realizzazione di un algoritmo diagnostico-terapeutico per l’approccio a questo tipo di pazienti, il metodo SIMG 3.0 sui cui Pharmastar ha scritto anche un Instant Book scaricabile al seguente link: https://www.pharmastar.it/binary_files/instantbook/PDF_Dolore_cronico_finale_18562.pdf.
Il dolore da osteoartrosi
“Il metodo SIMG dà una visione alternativa del dolore che va affiancata alla metodologia che usiamo solitamente quando affrontiamo una problematica clinica in ambulatorio. Applicare il metodo SIMG significa cercare la fisiopatologia del dolore per poi considerare un approccio terapeutico in maniera tale da mirare direttamente all’origine del dolore. La ricerca della fisiopatologia è la ricerca del pain generator cioè definire il tipo di dolore e come questo si manifesta” ha sottolineato il dr. Massimiliano Franco, Medico di Medicina Generale-Agenzia di Tutela della Salute Pavia .
Quando al medico viene presentato un sintomo o un quadro clinico da parte di un paziente l’approccio corretto del medico è quello di andare alla ricerca della diagnosi focalizzandosi sulla definizione dell’eziopatogenesi della malattia che ha determinato il sintomo.
“Questo è sicuramente un percorso necessario ma, per quanto riguarda l’applicazione del metodo SIMG per il dolore, accanto alla ricerca della eziopatogenesi di un quadro clinico, noi pensiamo al dolore in quanto tale approcciando quindi il paziente e la diagnosi con un percorso parallelo a quello della ricerca della eziopatogenesi andando alla ricerca della sede del pain generator.
Identificazione del pain generator
Si va quindi alla ricerca dell’origine del dolore con l’identificazione del meccanismo fisio-patologico. Il dolore è un sintomo estremamente frequente e che coinvolge tantissime patologie, possono essere centinaia le eziopatogenesi del sintomo dolore ma l’identificazione del pain generator nella via somatosensiale nelle sue 4 componenti ci permette di identificare qual è il meccanismo fisiopatologico e quindi mirare la terapia del dolore” ha sottolineato .
Il pain generator della via nervosa sensoriale può localizzarsi all’interno dei tessuti periferici superficiali come la cute, le articolazioni, i muscoli ma anche i visceri perché sono sede dei nocicettori che possono essere una delle localizzazioni del pain generator.
Il pain generator si può trovare anche lungo la via nervosa afferente sensitiva che porta l’impulso dolorifico, ma anche nelle fibre nervose o nelle corna posteriori del midollo spinale…”
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Fonte: “Osteoartrosi e lombosciatalgia, come identificare la tipologia di dolore applicando il metodo SIMG 3.0. #SIMG2021”, PHARMASTAR