Alzheimer – Aducanumab rimuove l’amiloide dal cervello e riduce la tau fosforilata plasmatica o solubile
“Aducanumab, l’unico anticorpo monoclonale approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti per il trattamento della malattia di Alzheimer (AD), rimuove l’amiloide dal cervello e riduce la tau fosforilata plasmatica o solubile (P-tau-181), secondo una nuova ricerca presentata a Boston (e in forma virtuale) nel corso della 14ma conferenza CTAD (Clinical Trials on Alzheimer’s Disease)
È importante sottolineare che le nuove analisi degli studi di fase 3 EMERGE e ENGAGE hanno anche collegato la quantità di riduzione di P-tau-181 con un minore declino cognitivo.
«C’è stato un risultato molto chiaro quando abbiamo esaminato cosa succede ai livelli di tau fosforilata solubile quando le fibrille o le placche di amiloide vengono rimosse dal cervello con aducanumab» ha detto il ricercatore principale dello studio, Oskar Hansson, professore di Neurologia all’Università di Lund (Svezia) e membro del comitato direttivo internazionale di Biogen per aducanumab.
Nuova visione del collegamento tra due elementi patognomonici
Non è chiaro come l’amiloide e la tau siano collegate nell’AD. I ricercatori ritengono che le placche amiloidi inizino a formarsi nel cervello da 10 a 20 anni prima che compaiano i sintomi. Quindi, gli aggregati tau si accumulano nella neocorteccia molto più tardi, quando i neuroni iniziano a morire e i pazienti iniziano a mostrare segni di AD…”
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Fonte: “Alzheimer, trattamento con aducanumab: legame tra riduzione delle placche amiloidi, diminuiti livelli di tau fosforilata solubile e minore declino cognitivo”, PHARMASTAR