Radioterapia oncologica – Nuove raccomandazioni dell’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica (AIRO) per l’appropriatezza clinica
“Su istanza dell’associazione Slow Medicine, l’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica (AIRO) ha stilato le nuove raccomandazioni sulle pratiche a rischio d’inappropriatezza di cui medici e pazienti dovrebbero parlare, aggiornando le precedenti raccomandazioni del 2016
“Fare di più non vuol dire fare meglio”: è il principio alla base della ‘slow medicine’, un modello di salute basato sull’essenzialità, sull’equilibrio e sull’appropriatezza delle pratiche mediche, portato avanti nel nostro Paese dall’associazione Slow Medicine con il progetto Choosing Wisely Italy, che ha l’obiettivo di favorire il dialogo dei medici e degli altri professionisti della salute con i pazienti e i cittadini su esami diagnostici, trattamenti e procedure a rischio di inappropriatezza in Italia, per giungere a scelte informate e condivise.
Un approccio coerente con gli obiettivi della radioterapia oncologica, disciplina che negli ultimi anni ha avuto una grandissima accelerazione tecnologica che permette oggi un utilizzo mirato e personalizzato della terapia radiante. Su istanza dell’associazione Slow Medicine, l’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica (AIRO) ha stilato le nuove raccomandazioni sulle pratiche a rischio d’inappropriatezza di cui medici e pazienti dovrebbero parlare, aggiornando le precedenti raccomandazioni del 2016:
- non definire un programma terapeutico che comprenda la radioterapia senza che l’oncologo radioterapista sia coinvolto fin dall’inizio (e cioè subito dopo la diagnosi della malattia) nella definizione del programma stesso;
- non raccomandare l’impiego di tecniche o apparecchiature radioterapiche “speciali” senza un parere motivato dell’oncologo radioterapista;
- non trascurare di privilegiare, dove esistono le evidenze scientifiche, schemi di trattamento radioterapico ipofrazionato;
- non utilizzare, per quanto possibile, trattamenti radioterapici prolungati a fini sintomatici palliativi ed in persone malate con aspettativa di vita ridotta;
- limitare gli esami strumentali nelle forme di neoplasia prostatica e di neoplasia mammaria in fase iniziale a basso rischio di metastasi e limitare l’utilizzo dei marcatori tumorali nelle forme iniziali di neoplasia mammaria…”
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Fonte: “Radioterapia oncologica, nuove raccomandazioni AIRO per l’appropriatezza clinica”, PHARMASTAR