Malattie rare – Atassia di Friedreich, le nanoparticelle d’oro riducono danno ossidativo e migliorano funzionalità mitocondriale
“Lo studio, coordinato dell’Università Statale di Milano e dal Policlinico di Milano, assieme all’Università di Milano-Bicocca, all’Università di Torino e all’University of Miami Miller School of Medicine, ha scoperto che le nanoparticelle d’oro riducono il danno ossidativo e migliorano la funzionalità mitocondriale nei pazienti affetti dall’atassia di Friedreich. La ricerca è stata pubblicata su Science Translational Medicine
Milano, 26 agosto 2021 – Nanoparticelle composte da clusters di atomi d’oro migliorano la funzionalità mitocondriale e riducono il danno ossidativo nei pazienti affetti dall’atassia di Friedreich, una malattia neurodegenerativa causata da un’anomalia del gene che codifica per una proteina e che colpisce principalmente il sistema nervoso centrale e periferico: lo studio è stato pubblicato di recente su Science Translational Medicine.
La ricerca è iniziata nel 2019 da Chiara Villa, ricercatrice dell’Università Statale di Milano, afferente al Laboratorio di cellule staminali del “Centro Dino Ferrari” Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico, diretto da Yvan Torrente, docente di Neurologia della Statale, con l’obiettivo di indagare il ruolo di nanoparticelle di atomi d’oro nel trattamento dell’Atassia di Friedreich (FRDA). Questo studio nasce da una collaborazione tra i gruppi di ricerca dell’Università di Milano-Bicocca (diretto da Angelo Monguzzi), dell’Università di Torino (diretto da Giorgio Merlo) e dell’Università di Miami diretto da Carlos Moraes.
La FRDA è una malattia neurodegenerativa causata da un’anomalia del gene che codifica per una proteina denominata fratassina (FXN). Questa patologia colpisce principalmente il sistema nervoso centrale e periferico ed insorge generalmente nell’età della pubertà manifestandosi con atassia degli arti e della marcia, una neuropatia sensoriale assonale, disartria e debolezza. Tra i sintomi non neurologici vi sono una cardiomiopatia progressiva con aritmie connesse e il diabete. Non esiste una terapia risolutiva per la FRDA, il quadro sintomatologico viene oggi trattato in maniera multidisciplinare.
“Nonostante la fratassina sia una proteina ben caratterizzata – spiega Yvan Torrente – la sua funzione non è ancora stata delucidata in maniera esaustiva…”
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Fonte: “Nanoparticelle d’oro rallentano l’atassia di Friedreich. Verso nuovi farmaci per il trattamento delle malattie neurodegenerative”, insalutenews