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Malattie oncoematologiche e vaccinazione anti-Covid19 – Primo studio su sicurezza e immunogenicità nei pazienti

Roma – Gli IFO Regina Elena e San Gallicano hanno iniziato il 1 marzo u.s. la vaccinazione con siero a RNA messaggero ai pazienti ematologici ed oncologici e in parallelo hanno avviato vari studi per valutare l’impatto in pazienti in corso di terapia.

Il lavoro appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Hematology and Oncology, riporta i dati di immunogenicità e sicurezza rilevati su 42 pazienti con mieloma multiplo e 50 pazienti con neoplasie mieloproliferative, di cui 20 leucemie mieloidi croniche e 30 neoplasie mieloproliferative Philadelphia negative, tutti in trattamento attivo, che sono stati vaccinati e valutati per il grado di immunizzazione (titolo IgG neutralizzante) anti-SARS-CoV-2 il giorno della prima iniezione, il giorno della seconda iniezione, avvenuta dopo 3 settimane e, infine, dopo 2 settimane dalla seconda iniezione. Lo studio ha confrontato le risposte sierologiche con quelle osservate in 36 soggetti anziani di età superiore agli ottanta e non affetti da tumore.

“Grazie alla sensibilità della Regione Lazio che ha avviato per prima la vaccinazione ai pazienti ematologici ed oncologici – sottolineano Gennaro Ciliberto e Aldo Morrone, direttori scientifici rispettivamente IRE e ISG – e alla stretta collaborazione scientifica tra i nostri Istituti di ricerca, Regina Elena e San Gallicano, è stato possibile eseguire il primo lavoro consistente in assoluto sulle neoplasie mieloproliferative e mieloma multiplo, ed è il primo a fornire informazioni utilizzabili nella pratica clinica quotidiana per la gestione di questi pazienti. Dalla medicina di precisione potremo iniziare a ragionare in termini di vaccinazione personalizzata per i pazienti fragili”.

“A cinque settimane dalla vaccinazione – riferisce Andrea Mengarelli, responsabile dell’Ematologia IRE e co-autore dello studio – la popolazione di pazienti con leucemia mieloide cronica, trombocitemia essenziale e policitemia vera ha risposto in modo forte ed efficace al vaccino a RNA messaggero (Cominarty), soprattutto dopo la seconda dose, avvicinandosi molto alla risposta della popolazione anziana di controllo. Tra le neoplasie mieloproliferative solo i pazienti con mielofibrosi hanno risposto meno al vaccino. Anche i pazienti con mieloma multiplo in trattamento con anti-CD38 hanno risposto parzialmente ed in modo più debole”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Vaccinazione anti-covid, primo studio su sicurezza e immunogenicità in pazienti con malattie oncoematologiche”, insalutenews

Tratto da: https://www.insalutenews.it/in-salute/vaccinazione-anti-covid-primo-studio-su-sicurezza-e-immunogenicita-in-pazienti-con-malattie-oncoematologiche/